ROSARIO PALAZZOLO
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Il sindaco Di Stefano e l’abbraccio con Salvini: "Porto in dote il modello Sesto"

Comizio lampo del leader leghista in via Marzabotto. Formalizzato il passaggio del sindaco nelle fila del Carroccio. Il silenzio imbarazzato di Forza Italia

Matteo Salvini tra Roberto Di Stefano e la compagna del sindaco Silvia Sardone

Sesto San Giovanni (Milano), 5 agosto 2020 - Dalla storica vittoria con la quale Di Stefano ha espugnato quella che per decenni è stata considerata la “Stalingrado d’Italia”, alle battaglie sulla sicurezza a suon di Daspo e alla cancellazione del progetto per “la grande moschea” fino al braccio di ferro con i tribunali per le graduatorie sulle case popolari.

Nel giorno del suo battesimo leghista, avvenuto in una piazza della periferia sestese dinanzi a oltre 200 tra cittadini e simpatizzanti, il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano sfodera almeno 3 anni di “spirito leghista” elencando i risultati della sua amministrazione che, dice: "ha raccolto una Sesto malata e confusa da una Sinistra che si era chiusa nel Palazzo, trasformandola in un modello per tutta Italia". Ad ascoltare le parole di Di Stefano nella piazzetta di via Marzabotto, c’è niente di meno che il segretario federale Matteo Salvini.

"È nato tutto da una chiacchierata fatta l’altra sera – dice Salvini – e in 24 ore ci ritroviamo qui, in una piazza di Sesto, per celebrare un sindaco del quale andiamo orgogliosi". Dinanzi a cittadini e simpatizzanti e alla compagna Silvia Sardone (europarlamentare della Lega), Di Stefano ha spiegato che il suo non è un colpo di fulmine. "Già due anni fa non ho rinnovato la tessera di Forza Italia – ha spiegato -. L’ingresso nella Lega di Matteo Salvini è il coronamento di un percorso naturale ed è coerente con le scelte politiche della mia amministrazione". A chi lo accusa di aver spostato completamente a destra l’asse della sua giunta (l’unico assessore di Forza Italia si era dimessa un anno fa), il sindaco ha risposto: "Sono da sempre un moderato e riformista. Con Salvini su questo c’è perfetta sintonia e questo significa che, a differenza di quello che dice qualcuno, nella Lega c’è una tangibile e forte componente moderata. La Lega è il partito che più di tutti sa ascoltare i cittadini, comprendere le loro esigenze e offrire soluzioni pratiche e concrete".

All’unisono con Salvini, ha poi rilanciato la battaglia per l’assegnazione delle case popolari "prima agli italiani", ha detto riferendosi alla recente sentenza della Cassazione che ha bocciato il regolamento regionale lombardo. "Non si può tollerare che chi è arrivato a Sesto ieri mattina porti via la casa a chi vive qui da 30 anni - hanno detto -. Ci batteremo affinché i diritti dei sestesi siano rispettati".

Finita la “sbornia“ di questa incoronazione agostana, nei prossimi giorni ci saranno da gestire i problemi più terreni di una maggioranza che è profondamente mutata in questi tre anni di governo. Il vessillo di Silvio Berlusconi, che pure aveva dato a Di Stefano il mandato di espugnare Sesto, è praticamente ammainato; le forze civiche più moderate sono ridotte e divise tra loro. Non è un caso che a plaudire alla scelta politica del sindaco siano stati solo gli alleati di Fdi. "È una scelta e va rispettata - scrivono - Il fatto che poi abbia scelto il principale alleato politico di Fratelli d’Italia non può che farci piacere". Forza Italia, per ora tace.