Rho, reparto declassato: memoria al Tar

Martedì si discute il ricorso di associazioni e cittadini in difesa della Terapia intensiva neonatale

Un incontro in difesa del reparto

Un incontro in difesa del reparto

Rho (Milano), 10 gennaio 2020 - "La decisione della Giunta Regionale non può ledere o anche solo mettere in pericolo la salute delle madri e dei nascituri di un vasto territorio". È uno stralcio della memoria istruttoria depositata nelle scorse ore dall’avvocato Giuseppe Salerno al Tar nell’ambito del ricorso presentato contro la delibera della giunta regionale XI/2395 dello scorso 11 novembre che ha declassato il reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale di Rho a sub-intensivo. Il ricorso preparato con alcuni medici dell’ospedale e con l’ex primario del reparto Rossano Rezzonico, è stato firmato dagli esponenti delle liste civiche “Rho per la famiglia” e “Gente di Rho”, dall’associazione “Girhotondo” costituita da genitori di bambini nati prematuri e da molti cittadini.

La prima udienza davanti alla terza sezione del Tar si terrà martedì, il giudice dovrà decidere quali prove testimoniali ammettere. Nella memoria istruttiva i ricorrenti riportano numeri sull’attività svolta dal reparto considerato un fiore all’occhiello della sanità lombarda e contestano i dati presi a riferimento per giustificare il declassamento. Dal 1° gennaio con il declassamento della Tin rhodense il riferimento per l’area Nord Ovest di Milano è la Tin di Monza, non comodissima da raggiungere e secondo i ricorrenti questo potrebbe anche "determinare gravi conseguenze sulla salute fisica delle madri e dei nascituri". Da qui il ricorso s tutela del servizio e per difendere l’ospedale rhodense dove la Regione ha investito negli ultimi anni diversi milioni di euro. Anche i nove sindaci d’area hanno scritto alla Regione chiedendo di sospendere la decisione.