Pero, maestro violento: la classe rimane vuota

A pochi giorni dall’arresto molti genitori lasciano i bimbi a casa

Le immagini delle telecamere installate dai carabinieri

Le immagini delle telecamere installate dai carabinieri

Pero (Milano), 4 dicembre 2018 - I carabinieri della Tenenza di Pero stanno convocando in caserma i genitori dei venti bambini della sezione d’asilo dove insegnava il maestro violento per notificare gli atti giudiziari. Intanto anche ieri mattina moltissime mamme e papà hanno deciso di non portare i propri figli a scuola. «Ho deciso di tenere mio figlio a casa ancora per qualche giorno - spiega la mamma di un bambino della sezione del maestro arrestato - ma poi lo manderò a scuola. Ora come mamme vogliamo che i nostri bambini restino uniti, per loro è fondamentale stare con i propri compagni e riprendere l’attività di sempre per superare questo trauma». Qualcuno ha portato il figlio a scuola perché non aveva nessuno a cui affidarli. Altri per scelta, «la maestra di mia figlia è molto brava, prima di sputare sentenze anche contro di lei voglio che sia fatta chiarezza». In paese il clamore per l’arresto del maestro d’asilo di 64 anni, accusato di maltrattamenti aggravati, nei confronti di bimbi di età compresa tra i tre e i cinque anni, è ancora sulla bocca di tutti.

Accusa grave, quella ipotizzata dagli inquirenti, alla quale sono arrivati dopo la denuncia della mamma di un piccolo alunno, presentata alla fine dello scorso luglio. I gravi indizi di colpevolezza nei confronti del maestro, che ha 40 anni di esperienza nelle scuole dell’infanzia, sono stati ripresi dalle telecamere installate a ottobre dai carabinieri. Vessazioni fisiche e morali: dopo aver afferrato e tirato un bambino che piangeva disse, «ora ti do un buon motivo per piangere». O «il gioco delle campane» scuotendo la testa di un bambino in senso laterale e avanti e indietro in modo violento.

O ancora  quando «afferra per una gamba un bambino sul tavolo, lo avvicina a sé e lo lascia in sospeso a testa in giù, prima di farlo cadere a terra tenendolo per un braccio». Saranno gli inquirenti a chiarire se la condotta del 64enne andava avanti da tanti anni. Una cosa è certa, come dimostra l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari firmata fal gip Maria Vicidomini, quando il maestro ha saputo che una collega era stata convocata dai carabinieri e interrogata su alcuni «comportamenti scorretti» nei confronti dei bambini, ha cambiato atteggiamento.

Nei giorni successivi non si sono verificati più episodi rilevanti per le indagini, lo stesso maestro ispeziona l’aula come se stesse cercando le telecamere e manifesta i suoi pensieri alle colleghe confessando di sentersi monitorato.