Cesate, il Que Tal rinasce dalle sue ceneri

Il centro giovanile riapre il 5 febbraio dopo il rogo del luglio 2015

I lavori procedono spediti

I lavori procedono spediti

Cesate (Milano), 1 febbraio 2018 - Riparte senza tagli del nastro e cerimonie il nuovo “Que Tal” di Cesate. Da lunedì 5 febbraio apre le porte ai giovani. Stile post industriale negli arredi, tubi a vista, soffitto in legno, porte e dettagli verdissimi, tanta luce. C’è uno spazio cucina, l’ufficio, il salotto che sarà anche sala prove per aspiranti band. Il nuovo Que Tal in via Arno 16 non fa rimpiangere il vecchio edificio. Sono trascorsi più di due anni dal rogo che lo aveva distrutto. Ad appiccare il fuoco, la sera del 26 luglio 2015, cinque minorenni, uno di 13 anni appena, gli altri di 14. "L’attesa è finita - commenta Laura D’Angelo, vicesindaco con deleghe a Politiche giovanili e Cultura - il nuovo centro sorge accanto a dove è stato demolito quello storico. Abbiamo creduto fortemente nell’importanza di creare uno spazio dedicato ai giovanissimi, dove promuovere la capacità di intessere relazioni e di essere protagonisti nel proprio quotidiano".

Il centro riapre con gli educatori di Macchine Celibi di Bologna che già a dicembre hanno mosso i primi passi sul territorio. Per cominciare l’orario di apertura sarà pomeridiano, dopo la scuola. "La prospettiva è di avere la struttura attiva h24, l’obiettivo è che diventi un polo culturale per tutti - prosegue D’Angelo -. Pensiamo a una gestione affidata a lungo termine, dieci anni, per poter assicurare continuità ai progetti e alle attività. Il bando arriverà nel 2019. Intanto vogliamo ripartire da qui, recuperando quei giovani che si sono dispersi dopo l’incendio che ha messo fine a tutto. Quel che è accaduto è stato per tutti noi motivo di riflessione profonda. Dobbiamo lavorare molto perché un fatto simile non si ripeta". Il progetto non ha però convinto tutti: per i costi dell’opera (500mila euro in tre lotti, di cui 130 sono i risarcimenti dell’assicurazione) e per la presenza già di due oratori, la biblioteca, il centro sportivo che non facevano sentire l’esigenza di altro: "Tutte realtà che possono convivere e creare sinergia", commenta D’Angelo.

I lavori non sono finiti, c’è da realizzare il secondo lotto che sulla carta sarà una sala polivalente di 130 metri quadrati e gli spazi a verde. All’allestimento esterno contribuiranno il Parco delle Groane e l’Orto sociale di Cesate. "Abbiamo buttato la base di cemento per la sala polifunzionale, per realizzarla andranno recuperate le risorse, circa 200mila euro - conclude D’Angelo - noi andiamo avanti, sono sicura che i ragazzi ne avranno cura". Intanto gli autori dell’incendio sono in attesa che il Tribunale dei minori stabilisca per loro un percorso educativo che vedrà coinvolti genitori e comunità.