Bollate, la vecchia Ztl diventa videosorvegliata

Abbandonato il progetto di controllo del traffico, le telecamere ai varchi di accesso saranno utilizzate per quello del territorio

Il sindaco Francesco Vassallo a un varco d’ingresso della Ztl spenta dal 2016

Il sindaco Francesco Vassallo a un varco d’ingresso della Ztl spenta dal 2016

Bollate (Milano), 7 gennaio 2020 - Osteggiata , detestata, contestata da cittadini, commercianti e sindaci dei Comuni intorno a Bollate, accesa per pochi giorni nel 2016, la Ztl di Bollate nel 2020 cambia definitivamente pelle. Con il nuovo anno, infatti, c’è il via libera alla trasformazione da sistema di controllo del traffico a controllo del territorio. "Pronta la determina che serve ad avviare l’iter per la pubblicazione dell’indagine di mercato degli operatori che dovranno realizzare i lavori - dice il sindaco Francesco Vassallo -. Questo passaggio ci porta alla conversione delle telecamere della Ztl a videosorveglianza". Nel 2019 le telecamere sono passate a proprietà del Comune, ma il software che le gestisce è rimasto della società che ha fornito l’impianto. "Abbiamo fatto qualche conto e conviene acquistare nuove telecamere in sostituzione di quelle attuali e utilizzare un software open source, con costi di manutenzione tendenti allo zero - aggiunge il sindaco -. Le telecamere della Ztl si sono ampiamente ripagate nel tempo: a fronte di un costo d’opera di 470.000 euro, hanno generato incassi per circa 2.000.000 di euro (grazie ai 24 mila verbali da 81 euro ciascuno staccati in meno di due mesi a partire da giugno 2016, ndr). Inoltre sostituiamo solo le telecamere mentre teniamo i pali e gli armadi elettrici".

Approvato il progetto esecutivo dei lavori di revisione, manutenzione e implementazione della video sorveglianza che prevede la trasformazione dei varchi realizzati per la Ztl in tecnologia per la videosorveglianza, ora è tempo di affidare i lavori. Costo delle manutenzioni 149.244 mila euro, somma inserita nel quadro economico complessivo del progetto di trasformazione per un valore di 250.000 euro che trova copertura finanziaria in parte (205mila euro) nei mutui residui della municipalità, e in parte (45mila euro) con i proventi derivanti dalle violazioni al codice della strada. Affidamento diretto dei lavori: l’appalto sarà assegnato attraverso una ricerca di mercato, l’avviso di gara sarà pubblicato per 15 gironi sul sito comunale di Bollate e sulla piattaforma telematica regionale Sintel. Alla gara saranno invitati un minimo di tre operatori, ritenuti idonei, fra quelli che ne faranno richiesta.

Si chiude così il lungo capitolo su quella che prometteva di essere la Zona a traffico limitato più vasta d’Italia. La storia è nota: progettata nel 2012, adottata nel 2014, avviata nel 2016, per soli due mesi, ha registrato un incasso milionario. Spenta dal referendum popolare dell’ottobre 2016 che la bocciava con l’85% dei voti contro non è mai più stata utilizzata. A fine corsa l’idea dell’area a traffico limitato è costata 470 mila euro, in gran parte versati in canoni trimestrali dalla municipalità (100 mila euro sono stati stanziati dal Ministero delle Infrastrutture) che lo scorso anno ha chiuso il conto riscattando gli impianti dal noleggio alla Kapsch Trafficcom slr di Milano, la ditta che aveva eseguito i lavori di fornitura e la posa in opera del sistema per il controllo automatico degli accessi alla zona a traffico limitato.

Ideata nell’era della sindaca di centrodestra Stefania Lorusso, progettata dall’assessore leghista Carlo Vaghi, varata per fermare il traffico di attraversamento nel centro di Bollate e rimessa nel cassetto tre anni fa dal sindaco Pd Francesco Vassallo, per un lungo periodo di Ztl a Bollate non si è più sentito parlare. Com’è la situazione delle circolazione in paese oggi? Un nodo cruciale ancora tutto da risolvere. Legambiente Bollate ha protocollato una serie di indicazioni per la stesura di un nuovo Piano urbano del traffico (Put): attivazione della Ztl e blocco dei mezzi pesanti nelle ore di punta, in cima alla lista.