Bollate, l’asilo nido? È in carcere. Oltre le sbarre c’è di più

Sono al momento cinque i piccoli che frequentano il centro riservato ai dipendenti, ma anche alle famiglie del territorio di ROBERTA RAMPINI

Arredi semplici con materiali riciclati

Arredi semplici con materiali riciclati

Bollate (Milano), 10 gennaio 2016 - E' una scommessa. Un ponte tra il "carcere modello" e il territorio che lo ospita. È tutto questo "BioBab", l’asilo nido aperto lo scorso settembre all’interno del carcere di Bollate. Il primo nido aziendale di una casa di reclusione che si rivolge ai dipendenti, ma è aperto anche alle famiglie del territorio. Gestito dalla Cooperativa Sociale Stripes, una realtà attiva dal 1989 in servizi per l’infanzia, giovani e famiglie, disabili e migranti, che ha vinto la gara d’appalto, attualmente è frequentato da cinque bambini dai 6 mesi ai 3 anni.

Pochi, rispetto alla capienza: da qui il rinnovato appello di chi ha voluto e creduto in questo progetto alle famiglie del territorio che cercano un asilo dove lasciare i propri figli o un luogo di aggregazione. "L’obiettivo del nido all’interno del carcere è di conciliare le esigenze delle famiglie con il tempo del lavoro e di costruire un rapporto tra l’azienda e i suoi dipendenti in merito a un aspetto importante della vita come la cura e l’educazione dei figli - spiega Dafne Guida, presidente e direttore della cooperativa -. Il carcere di Bollate è un luogo di sperimentazione da sempre attento ai processi ri-educativi e al rispetto della persona, ci è sembrato il luogo ideale dove tentare questa scommessa". L’asilo si trova in un’area del carcere accessibile da un semplice cancello e separata dagli edifici in cui ci sono i reparti di detenzione. Ci sono spazi per l’accoglienza, il gioco, la socializzazione e laboratori tutti rigorosamente con una impronta "ecologica".

"Ci sono arredi semplici in legno, materiali poveri e di riciclo, non c’è nulla di plastica - racconta Lorella Ridolfi, referente del nido -, grande attenzione all’ambiente anche nell’organizzazione dei servizi e delle attività che si svolgono quotidianamente. I bambini possono sperimentare con la natura grazie al giardino e facciamo anche esperienze con gli amici a quattro zampe del progetto ‘cavalli in carcere’». Il cortile con giochi e oggetti colorati si contrappone al grigiore della recinzione e degli altri edifici e da mesi suscita curiosità. Oltre al nido, la cooperativa organizza in questo spazio centri estivi e invernali per bambini dai 2 ai 6 anni, laboratori di approfondimento su eco-sostenibilità, convegni con esperti, come psicologo, consulente familiare, pre-corsi di psicomotricità, yoga, arte, musica e teatro per adulti e bambini. Un luogo d’incontro tra quello che c’è dentro e quello che sta fuori. È possibile conoscere le attività tramite la pagina Facebook «biobab» o consultando il sito www.biobab.it.

di ROBERTA RAMPINI