Rho, morta l'ex sindaco Arianna Cavicchioli: "Esempio di lealtà e determinazione"

Due volte primo cittadino, ma anche consigliera regionale e apprezzata dirigente del Pd lombardo. Aveva 60 anni

Arianna Cavicchioli ha guidato Rho per due mandati dal 1992 al 2002

Arianna Cavicchioli ha guidato Rho per due mandati dal 1992 al 2002

Rho (Milano) 12 luglio 2020 -  Battagliera e determinata . Leale e schietta, nella vita privata e in politica. scomparsa la scorsa notte, Arianna Cavicchioli, 60 anni, ex sindaco di Rho per due mandati dal 1992 al 2002. Assistente sociale, era stata eletta per la prima volta in consiglio comunale nel 1990. Dopo aver ricoperto il ruolo di primo cittadino rhodense, è stata consigliere provinciale per i Democratici di Sinistra.  A Palazzo Isimbardi aveva ricoperto il ruolo di vicepresidente del consiglio Provinciale e poi di capogruppo del Partito Democratico. Eletta coordinatrice della segreteria della Federazione Metropolitana Milanese del Partito Democratico dal 2010 al 2013, era stata anche consigliere regionale. Era membro della segreteria regionale del Partito Democratico.

Malata da oltre un anno, lascia la figlia Amelia e il marito Michele. La segretaria del Pd metropolitano, Silvia Roggiani, la ricorda come "una donna forte, combattiva, con una grandissima passione per la politica e un amore per il partito e la militanza che ha portato avanti fino all’ultimo anche nella segreteria regionale. Una donna che ha lasciato il segno, come sindaca di Rho, come consigliera regionale e nelle tante battaglie che ha fatto".

Cordoglio anche del sindaco rhodense, Pietro Romano, "una donna eccezionale, determinata e battagliera che tanto ha fatto per la nostra città. Un’amica ed una consigliera con la quale ho condiviso molto in questi anni di impegno politico. Ci mancherai Arianna". La Cavicchioli era stata alla guida della città negli anni in cui si decise il futuro dell’area dell’ex raffineria Agip di Rho-Pero, firmò l’Accordo che prevedeva l’arrivo del nuovo polo di Fiera Milano, inaugurato nel 2005.

"Ha combattuto fino in fondo la battaglia contro una malattia bastarda che era tornata. L’ha fatto con la determinazione e il coraggio di sempre. Con il carattere che ha dimostrato di avere fin da bambina. Quando ha dovuto affrontare una battaglia difficilissima che avrebbe piegato tanti, ma non lei", la ricorda così il vice Ministro dell’Interno Matteo Mauri. "Le sfide Arianna - prosegue Mauri - le ha sempre accettate e le ha sempre guardate in faccia, dritte negli occhi. Ma l’ha sempre fatto con dolcezza e con grande attenzione per le persone. Attenzione che non sempre le è stata ricambiata. Io non riesco a spiegare a parole quanto le volessi bene e la ammirassi. Sia umanamente che politicamente".