Meloni: "Astensione", la Lega: "Elezioni via maestra, ma ascolteremo Draghi"

Forza Italia apre: "Incarico conferito a una persona di alto profilo"

Giorgia Meloni e Matteo Salvini

Giorgia Meloni e Matteo Salvini

Roma, 3 febbraio 2021 - "Giochiamo a carte scoperte". Questo il messaggio che Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, ha consegnato agli alleati nel vertice di centrodestra tenutosi oggi alla Camera. E per salvaguardare la compattezza dello schieramento, le cui anime moderate sembrano tentate dall'appoggio a Mario Draghi, avrebbe messo sul tavolo la proposta di un'astensione in caso l'ex presidente della Bce arrivi in parlamento a chiedere la fiducia per un suo governo. Meloni, che all'inizio del suo intervento ha ribadito l'indisponibilità dei suoi a sostenere un esecutivo tecnico, è arrivata a esprimersi per la possibilità di un'astensione come soluzione di mediazione per salvaguardare l'unità e la compattezza dell'intesa.  Senza tale decisione, avrebbe detto la numero uno degli ex An agli alleati proponendo la via dell'astensione,ogni forza politica potrà liberamente fare le proprie scelte.

La leader di FdI - sempre a quanto riferiscono i presenti - avrebbe chiesto agli alleati di continuare a lavorare concretamente per arrivare alle elezioni, scelta perseguita finora con successo dalla coalizione in modo compatto. Specie se, con il voto contrario preannunciato dal M5S, neanche l'ex maggioranza del Conte bis dovesse appoggiare concretamente la nascita del Governo Draghi.

Anche il segretario leghista Matteo Salvini è impegnato nel tentativo di tenere unita la coalizione, segno che i timori per un'eventuale appoggio delle ali moderate all'economista romano sono concreti. Anche per questo ha esordito valorizzando l'apporto garantito da tutti gli alleati per centrare l'obiettivo della caduta di Conte. "L'obiettivo" è andare uniti alle consultazioni ha detto il "Capitano" in chiusura di vertice. "Siamo sempre stati compatti e io lavoro perché si sia sempre compatti". Poi quella che potrebbe essere interpretata come un'apertura, almeno sul fronte dell'ascolto.  "Ovviamente per rispetto di tutto il centrodestra e di Mario Draghi non chiedetemi adesso che giudizio daremo, quando ancora non abbiamo ascoltato e capito", ha aggiunto il leader della Lega. "La via maestra" per il Carroccio restano comunque "le elezioni, che si potrebbero svolgere entro la primavera, perché entro la primavera voteranno 20 milioni di italiani per eleggere i sindaci".

Più netta l'apertura di Forza Italia. "In perfetta coerenza con quello che abbiamo detto al Capo dello Stato la scorsa settimana, e cioè che se il presidente della Repubblica avesse presentato un'alternativa all'ipotesi elettorale la avremmo valutata con grande attenzione e rispetto - ha detto il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani - l'incarico a Draghi è conferito a una persona di alto profilo quindi durante l'incontro che avremo valuteremo proposte, idee e progetti, i contenuti. E poi valuteremo il da farsi".