Borgo Priolo, salvata coppia travolta dai debiti

I giudici applicano legge del 2012, poco nota, per i “soggetti non fallibili”

L’ingresso del Palazzo di Giustizia di Brescia

L’ingresso del Palazzo di Giustizia di Brescia

Borgo Priolo (Pavia), 23 maggio 2019 - L’applicazione della legge “salva suicidi” ha permesso a una coppia di sessantenni di alleggerirsi del peso di un debito da un milione di euro. I due coniugi sono pensionati e risiedono in provincia di Brescia. Nel 1996 il marito, un ex dirigente originario di Milano, aveva scelto di sostenere il sogno della moglie e aveva quindi avviato un’azienda vitivinicola a Borgo Priolo. Per far ciò, aveva acquistato un’area di 21 ettari, di cui otto destinati a vigneti, e aveva ristrutturato un immobile di circa mille metri quadrati. Il tutto ottenendo dalle banche un finanziamento di 1,3 milioni di euro, a fronte anche di un’ipoteca sull’azienda che è stata valutata nel 2003 da 2,5 milioni.

Ma le cose non sono andate bene: «I coniugi sono stati costretti a vendere altri beni, fino a quando si sono trovati senza un euro – ha spiegato il legale Monica Pagano, titolare dello Studio Pagano & Partners, che ha seguito il caso con l’avvocato Matteo Marini -. Le banche hanno messo all'asta la loro azienda, valutata dal perito del Tribunale più di un milione e venduta per soli 336.000 euro. Quindi gli istituti di credito hanno ottenuto il pignoramento del quinto della pensione del marito e, infine, hanno messo all’asta un’altra proprietà della coppia a Motta Visconti, venduta per 337mila euro. Ma anche così sulle spalle dei due è rimasto un debito da 1 milione e 50mila euro».

Gli avvocati della coppia hanno così chiesto al tribunale di Milano l’applicazione della legge 3/2012, poco conosciuta «ma molto utile – spiega Monica Pagano -. Permette ai soggetti non fallibili, quindi come le persone fisiche, di liquidare il loro patrimonio e stralciare il resto dei debiti. Pagano quanto possono, il resto del debito viene annullato». Il tribunale ha aperto la procedura di liquidazione e ha calcolato che per i prossimi quattro anni, i coniugi, in base alle loro entrate, potranno pagare 600 euro al mese: pagheranno in tutto 28.800 euro, nel mentre i creditori non potranno avanzare ulteriori provvedimenti contro di loro.

L’avvocato Pagano spiega: «Il problema non è che i clienti non vogliono pagare i creditori, ma che gli immobili in asta sono deprezzati in modo abissale. Ora sono molto più sereni». Al termine dei quattro anni, se la procedura sarà rispettata, il resto del debito sarà considerato estinto.