MANUELA MARZIANI
Cronaca

Omicidio di Gigi Bici, l’assassina Barbara Pasetti dopo tre anni in cella: “Ora riprendo a studiare”

Pavia, la 41enne è stata condannata a 13 anni e 4 mesi di carcere per l’omicidio del commerciante di biciclette Luigi Criscuolo.

Luigi Criscuolo, 60 anni, conosciuto a Pavia come "Gigi Bici" e Barbara Pasetti

Luigi Criscuolo, 60 anni, conosciuto a Pavia come "Gigi Bici" e Barbara Pasetti

Pavia – Da tre anni per lei si sono aperte le porte del carcere, ma Barbara Pasetti, 41enne, condannata a 13 anni e 4 mesi per l’omicidio del commerciante di biciclette Luigi Criscuolo, non si è lasciata abbattere dal peso della detenzione. Anzi, sta progettando il proprio futuro. Ristretta da qualche settimana nel carcere di Bollate, che ha avviato una collaborazione con l’Università statale di Milano e ha una vastissima offerta formativa, la donna sta pensando di riprendere gli studi. «L’ultima volta che ho incontrato la mia assistita a fine dicembre - dice la sua avvocata Irene Valentina Anrò - mi aveva detto che stava prendendo informazioni. Vuole pensare al suo “dopo” e tenere in attività il cervello, cosa molto importante quando si sta in carcere per scongiurare un abbruttimento». Appena arrivata nella casa circondariale dei Piccolini di Vigevano, Barbara Pasetti come prima cosa aveva chiesto di poter avere dei libri per continuare a coltivare la sua passione per la lettura, poi aveva cercato di lavorare, ma escluse alcune attività sporadiche non era riuscita a impegnarsi molto. A novembre, dopo oltre 140 giorni di detenzione in «condizioni inumane e degradanti», la legale che la segue è riuscita a ottenere un trasferimento e 15 giorni di sconto sulla pena. «Non è merito mio - puntualizza l’avvocata -, se la mia assistita non avesse mostrato un comportamento impeccabile, non sarei riuscita a ottenere il trasferimento. Il carcere di Vigevano è difficile, c’è un notevole ricambio di detenute e, in alcuni casi, in cella si sono ritrovate anche in tre, ma non ha mai avuto cattivi rapporti con le compagne». Nonostante le difficoltà e gli spazi angusti, Barbara Pasetti si è sempre presa cura del proprio aspetto e non si è mai mostrata sciatta o dimessa soprattutto di fronte al figlio. «I parenti sono sempre andati a trovarla - prosegue l’avvocata - e la donna ha mantenuto un rapporto con il figlio che non ha mai smesso di voler bene alla madre. Molto probabilmente è anche per lui se oggi vuole riprogettare il proprio futuro e preparare la propria vita, quando uscirà dal carcere, nel 2035. A Bollate c’è anche un bar nella zona dei colloqui. Gli incontri quindi avvengono in un ambiente molto sereno come è sereno il ragazzino, che sta crescendo senza traumi». Non è, invece, mai andato a trovare Barbara l’ex marito, Gian Andrea, che si sta separando dalla donna. Con l’aiuto di educatori e psicologi, Barbara Pasetti sta rileggendo il proprio passato per gettare le basi per un futuro che, con ogni probabilità, non sarà più legato all’attività di massaggiatrice che effettuava nella sua tenuta di Calignano, una frazione di Cura Carpignano, fino a prima dell’arresto. «La mia assistita ha chiesto subito di poter lavorare - dice Irene Valentina Anrò - e ora si sta guardando intorno. A Vigevano avrebbe voluto svolgere attività in ambito naturalistico e a Bollate c’è un vivaio, un giardino e delle api, oltre a una piccola biblioteca». Pasetti è in carcere per avere ucciso il commerciante sessantenne, che tutti conoscevano come Gigi Bici. L’uomo, scomparso la mattina dell’8 novembre 2021, trovato senza vita il 21 dicembre davanti alla tenuta della donna, fu ucciso con un colpo di pistola. A sparare fu Barbara. Lei avrebbe pagato Criscuolo per “spaventare” il marito. Da lì una serie, secondo l’assassina, di ricatti. Fino al drammatico epilogo. «Durante il processo ha ammesso le proprie colpe - conclude l’avvocata - ora sta cercando di voltare pagina per conquistare serenità in una dimensione normale. La mia assistita è consapevole del percorso che deve seguire e dell’amaro calice che deve bere, ma ha una forte spinta a sostenerla e credo che, quando tornerà libera, sarà un’altra persona».