Caso Criscuolo, il testimone: Barbara voleva che finissi il lavoro cominciato da Gigi Bici

Giallo a Pavia, la donna arrestata cercava qualcuno per «sistemare il marito»

Luigi Criscuolo, soprannominato Gigi Bici

Luigi Criscuolo, soprannominato Gigi Bici

Pavia - Dopo Gigi Bici anche a un altro uomo Barbara Pasetti avrebbe chiesto aiuto. Nell’inchiesta sull’omicidio e sull’occultamento del cadavere del commerciante di biciclette trovato il 20 dicembre davanti al cancello della donna alla frazione Calignano emergono ulteriori particolari. È un testimone a rivelare che la 40enne finita in carcere la scorsa settimana per il reato di tentata estorsione perché avrebbe chiesto 390mila euro alla famiglia della vittima, lo aveva contattato per «sistemare» l’ex marito. L’uomo, amico di Luigi Criscuolo com’era registrato all’anagrafe Gigi Bici, era stato contattato da Barbara Pasetti subito dopo la scomparsa del 60enne che risale all’8 novembre. Aveva cercato il numero del possente Ramon e finalmente era riuscito a trovarlo.

«Ci siamo visti nel parcheggio del cimitero di San Giovannino a Pavia – ha raccontato Ramon – e mi ha detto d’aver avuto il mio numero di telefono da Gigi perché finissi il lavoro che doveva fare lui». Il «lavoro» al quale la donna si riferisce, secondo quanto ha ricordato il testimone che da mesi sta collaborando con la polizia, era «sistemare il marito». «Barbara ha raccontato che il marito la picchiava – ha aggiunto Ramon – e anche un altro personaggio lo faceva. Per farsi proteggere lei aveva sborsato dei soldi. Io le avevo fatto presente che Gigi era scomparso e Barbara si è messa a piangere». Anche giovedì scorso la donna e il testimone avrebbero dovuto incontrarsi, ma gli agenti sono arrivati a casa sua e l’hanno arrestata.