Ex scalo merci, scattata la bonifica

Via alla messa in sicurezza dell’area di via Rismondo dove nel weekend un rogo ha distrutto uno dei capannoni

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di Manuela Marziani

È iniziata la bonifica dell’area circostante l’ex scalo merci di via Rismondo dove nella notte tra sabato 10 e domenica 11 aprile un rogo ha distrutto uno dei capannoni. Ieri mattina i tecnici di Ats, Arpa, Ferservizi per Ferrovie dello Stato e i funzionari della questura hanno visitato l’area e valutato le operazioni di messa in sicurezza, in corso da parte di ditte specializzate intervenute su incarico della proprietà dell’area. I campionamenti sulle acque di spegnimento, tetto e aria avevano infatti confermato la positività alle fibre di eternit. "L’area era abbandonata da anni - ha detto Conceicao Dos Santos- c’era anche un campo da tennis all’interno". Ma da qualche tempo alcuni clochard avevano riaperto gli accessi che erano stati murati per cercare riparo nell’ex scalo. "Alcuni giorni fa - ha raccontato Gianfranco Cappellini che dalla finestra vede l’area - avevo notato una persona che entrava con un materasso in spalla. Ora queste persone penso si siano spostate poco più avanti dove c’era un deposito". E, dopo le fiamme che non hanno causato conseguenze dirette sulla popolazione, ma una nube di fumo che è stata sin da subito sorvegliata speciale, tra i residenti serpeggia la paura. "Prima del rogo avevamo sollecitato un intervento - ha aggiunto Cappellini - perché, oltre all’eternit, dentro c’erano vernici e un bidone di olio esausto, ma nessuno ha mai rimosso neppure le carte sparse che domenica hanno preso fuoco". Dopo aver richiesto il dissequestro del sito coinvolto dal rogo, per poter avviare le operazioni di bonifica, è stata pianificata e attuatala messa in sicurezza dell’area circostante attraverso l’incapsulamento dei detriti con una resina assorbente, per scongiurare eventuali dispersioni nell’ambiente delle fibre di amianto. L’area circostante è stata recintata ed è sorvegliata. I materiali intorno al sito, messi oggi in sicurezza, verranno poi rimossi. Quindi si agirà sulla struttura e al suo interno; anche in questo caso incapsulando i materiali con resina assorbente, per poi rimuoverli tramite big bag e trasportarli in discariche autorizzate per lo smaltimento, previa nebulizzazione dell’aria con cannoni speciali ad acqua, per ridurre il rischio di un’ipotetica circolazione delle fibre.