Basta violenza, gli studenti insegnano a uomini e donne a dialogare

Pavia, al teatro Volta tre performance di teatro sociale

La presentazione dei tre spettacoli

La presentazione dei tre spettacoli

Pavia, 15 marzo 2018 - Si aspettavano di dover fare gli impiegati in un'azienda o in un ente pubblico, quando invece hanno proposto loro di effettuare i percorsi di alternanza scuola/lavoro mettendo in scena uno spettacolo teatrale hanno un po' storto il naso. Ma ora si sono dovuti ricredere e sono pronti a fare gli attori. Tre classi, due del liceo scientifico Taramelli (la 3A e la 3C) e una del liceo delle scienze umane Cairoli (la terza DSU) dal palco del teatro Volta proveranno a promuovere una riflessione sulla comunicazione uomo-donna e a smontare gli stereotipi di genere. Il progetto denominato “Comunichiamo?” si inserisce nel programma della terza edizione del festival del dialogo tra uomini e donne. "I maschi devono accettare un no senza avere reazioni violente - ha detto l'assessore alle pari opportunità e all'istruzione, Laura Canale rivolgendosi agli studenti -. E voi ragazzi siete un seme gettato contro la violenza".

Tre le performance che da domani a sabato 24 andranno in scena alle 21. Domani, 16 marzo, il sipario si alzerà per la 3C del Taramelli presenterà la performing art sulla comunicazione di genere “Smonta lo stereotipo!". Sabato in piazzale Salvo D'Acquisto sarà la volta della 3A con “Ora tocca a voi!”, performance di teatro forum e sabato 24 chiuderà la 3DSU dell’Istituto Cairoli, che metterà in scena “Boys don’t cry”, spettacolo preparato in collaborazione con l’associazione Calypso. "Molti di noi non avevamo mai fatto teatro prima - ha detto Francesco Mattia Ferrari del Cairoli -, ci siamo cimentati in scene innovative e simpatiche". "Abbiamo trattato tematiche forti - ha aggiunto Davide Polaschi della 3C del Taramelli -, ma è giusto che la violenza non passi sotto silenzio". Francesca Polo della 3A, invece, nell'invitare tutti a teatro ha sottolineato come nella loro performance sia previsto il "coinvolgimento del pubblico seduto in sala".