Renate fa marcia indietro. Il ritorno di mister Pavanel

La settima sconfitta consecutiva e la sesta partita senza segnare in casa rappresentano il capolinea della gestione di Alberto Colombo sulla panchina del Renate, esonerato nella serata di domenica, un paio d’ore dopo la prestazione da dimenticare della sua squadra contro l’Arzignano che, di contro, l’allenatore lo aveva cambiato in settimana, nel 2024 aveva vinto una volta sola e in trasferta non lo faceva da ottobre. Subire tre reti da una squadra forse messa peggio ha convinto la società a cambiare rotta e ad affidarsi nuovamente a Massimo Pavanel (nella foto Peruzzetto) che a dicembre aveva subito la stessa sorte di Colombo dopo una buonissima partenza ma una seconda parte di girone di andata deficitaria. Insomma, la società torna sui suoi passi e le domande a questo punto sorgono spontanee. Con quale spirito Pavanel riprenderà in mano una squadra in crisi totale, diversa rispetto alla sua per la metà degli elementi, ricostruita a gennaio per un altro allenatore e per un altro schema tattico? Pavanel giocava a quattro dietro. Con Colombo si è passati a tre, poi è rispuntato lo schieramento a quattro e poi di nuovo a tre. Gli interpreti sono diversissimi, ma la sostanza non è cambiata. Ieri pomeriggio non si è perso tempo e dopo la scoppola di domenica tutti al campo per un allenamento suppletivo.

L’umore è nero. I massimi dirigenti hanno abbandonato la tribuna Vip dello stadio di Meda con notevole anticipo. La classifica non è ancora del tutto a rischio, c’è qualche punto di margine sui playout grazie a quelli conquistati in trasferta, ma il trend è pessimo, la squadra è scarica, le idee sono finite, gli alibi anche. E sabato in Veneto contro la Virtus è un crocevia chiave. Perdere sarebbe un disastro.