Pensieri liquidi e crepe di colore

La mostra "Pensieri liquidi" a Monza presenta volti femminili non convenzionali, dipinti con tecniche innovative che rappresentano flussi di emozioni e riflessioni. Opere realizzate con vernici industriali e smalti creano effetti di craquelé, simbolo di spaccature dell'anima. In esposizione fino al 20 aprile presso la galleria ArcGallery.

Pensieri liquidi e crepe di colore

Pensieri liquidi e crepe di colore

Molto più che semplici ritratti. Un modo nuovo, originale e personale di raffigurare il mondo femminile, attraverso volti che provano a lasciar uscire i pensieri che si agitano nelle menti di queste donne, le loro crepe interiori. È quanto proporrà la mostra dal titolo “Pensieri liquidi“, che verrà inaugurata oggi negli spazi della galleria d’arte ArcGallery di via Spalto Piodo, in centro a Monza. In esposizione ci sarà una personale del pittore Alessandro Casetti (nella foto), origini romagnole e una formazione avvenuta all’Accademia di Belle Arti di Firenze, con una grande passione per la musica che alimenta da sempre la sua creatività e la voglia di sperimentare nuovi linguaggi e nuove tecniche nell’ambito della figurazione. Quelli proposti dall’artista nella mostra monzese sono tutti volti di donne, ma non certo dei classici ritratti: a far la differenza sono sia gli effetti cromatici impiegati, sia le macchie irregolari di colori accesi che prendono forma proprio dalle teste delle figure femminili, quasi fossero bizzarri e sgargianti copricapi tribali. Un elemento che finisce per attirare l’occhio e l’attenzione dello spettatore, che a uno sguardo più meditato però coglie un altro piano di lettura. "Sono i pensieri che si agitano nella testa di queste donne e che escono da confini reali o immaginari per vagare liberi nei territori della mente", spiegano dalla galleria.

Sono flussi di memorie, emozioni e riflessioni, quasi la visualizzazione di un flusso di coscienza. Le opere sono realizzate tutte con vernici industriali e smalti, impiegando una tecnica “per gravità“, così che i colori, asciugandosi, assumano forme e consistenze diverse e, spaccandosi, creino un effetto screpolatura, micro-frattura, quello che in arte si chiama craquelé. "Le macchie di colore – sottolineano dalla galleria – ricordano le spaccature della terra riarsa, metafora di spaccature dell’anima". "Crepe di colore – dice Casetti – che si aprono in uno spazio dove tutto si dissolve, forse per fare posto a un futuro migliore e responsabile". La mostra resterà aperta fino al 20 aprile, visite dal mercoledì al sabato dalle 15 alle 19, il giovedì e sabato anche dalle 11 alle 13. Sempre oggi alla LeoGalleries di via De Gradi, si potranno scoprire le sculture da parete, realizzate con tondini e lamiere di ferro verniciate, della mostra “Solido apparente“ dell’artista lecchese Andrea Cereda.

Fabio Luongo