DARIO CRIPPA
Cronaca

I viaggi della paura in autobus a Monza: bastonate sui vetri e minacce coi cani agli autisti

La denuncia dell ’ex consigliere comunale e autista Salvatore Russo: "Ci vuole sicurezza, agenti sui veicoli e un pulsante per chiedere aiuto"

Minacce e vlolenze sei confronti degli autisti degli autobus in servizio pubblico

Minacce e vlolenze sei confronti degli autisti degli autobus in servizio pubblico

Monza, 23 maggio 2024 –  Monza, l’altro giorno, verso le 18.25. Uno dei tanti autobus di linea che percorrono la città. C’è traffico, i mezzi procedono a rilento. Uno di questi autobus arriva in piazza Carducci, alle spalle del municipio. In ritardo. E accade il patatrac. C’è un passeggero con un bastone, è infuriato. Urla, insulta, prende a bastonare il vetro del bus. Cerca di aggredire il suo autista, protetto per fortuna dalla paratia interna e dalla portiera.

Momenti di tensione e paura. L’autista non riparte ma chiama le forze dell’ordine. I carabinieri intervengono e portano in Comando l’esagitato. La corsa è saltata, Salvatore Russo, autista da tempo impegnato nelle battaglie a salvaguardia di una categoria sempre più tartassata, ex consigliere comunale della Lega e tuttora nel direttivo della sezione cittadina, esplode: "Non si può andare avanti così, aggressioni fisiche e verbali sono ormai all’ordine del giorno. I colleghi hanno paura a denunciare. Ribadisco, ci vorrebbero agenti della polizia locale che salgono periodicamente sui mezzi pubblici, anche a mo’ di deterrente".

"La mia fortuna - ha fatto sapere l’autista aggredito - è stata che l’autobus su cui viaggiavo era uno di quelli le cui porte non si possono aprire dall’esterno". Col bastone quel passeggero aveva provato a scardinarla per raggiungere il posto di guida.

Un altro episodio è avvenuto qualche giorno fa.

A raccontarlo, sempre Salvatore Russo. Succede che "intorno alle 19 a una fermata a Muggiò, mentre mi dirigevo verso Monza, è salito un uomo con due cani al seguito. Due cani di grossa taglia, due cani che potevano incutere timore negli altri viaggiatori"

Specie dopo gli ultimi casi di cronaca che anche negli ultimi giorni hanno parlato di cani aggressivi.

Sui mezzi pubblici, non c’è tuttavia alcun divieto a farlo salire, "ci mancherebbe – racconta Russo - io stesso possiedo un cane e li ho sempre amati".

L’unica accortezza, regolata per Legge, è che i cani in contesti simili viaggino con la museruola.

E invece no. "Quei cani, due molossoidi, ne erano privi".

Il problema sorge quando l’autista, notando dallo specchietto retrovisore che i cani si sono accomodati in fondo all’autobus e che il loro padrone non li ha assicurati come previsto con una museruola, prova a farsi sentire. "Ho invitato il padrone a tirare fuori la museruola, ma niente. Sono stato insultato e aggredito verbalmente davanti a tutti i passeggeri. Addirittura, il padrone ha fatto sedere uno dei suoi cani su uno dei sedili riservati ai passeggeri".

La tensione si taglia con il coltello. Gli altri passeggeri si tengono alla larga, intimoriti.

“Temevo io stesso che potesse aizzare i cani contro di me, e non potevo interrompere la corsa. Ho provato a chiedere aiuto a polizia di Stato e polizia locale, ma in quel momento non c’erano pattuglie a disposizione. Temevo che qualcuno potesse farsi male". Una volta sceso dal veicolo in piazza Castello con i suoi cani, il padrone si è dileguato. "Continuo a ribadire che bisognerebbe prevedere delle forme di tutela per chi viaggia sugli autobus e per i loro autisti. Basterebbe un pulsante collegato con le forze dell’ordine per chiedere aiuto, senza farsi sentire dal violento di turno. Anche l’altro giorno un collega è stato aggredito mentre svolgeva il suo lavoro. Anche per questo non si trovano più autisti, nessuno vuole più fare questo lavoro".