Lo “spallone“ dei migranti rispedito a casa

Tre cittadini stranieri irregolari a Monza sono stati rimpatriati per gravi reati: spaccio, rapina e traffico di clandestini. La polizia ha eseguito i rimpari con accompagnamento alla frontiera.

Lo “spallone“ dei migranti rispedito a casa

Lo “spallone“ dei migranti rispedito a casa

Spaccio. Rapina. E uno “spallone“ di migranti. Gli agenti della polizia di Stato della Questura di Monza e della Brianza hanno eseguito tre rimpari di altrettanti cittadini stranieri irregolari e resisi responsabili di gravi reati.

In particolare, il 25 marzo è stato rimpatriato, con accompagnamento alla frontiera di Milano Malpensa, un cittadino pakistano, di 40 anni, gravato da una segnalazione emessa dalle autorità francesi. Era stato fermato in territorio francese mentre trasportava a bordo del proprio veicolo 9 cittadini stranieri per farli entrare clandestinamente. Era stato condannato a 10 anni di reclusione col divieto di far rientro in Francia per 5 anni. Aveva poi tentato di regolarizzarsi in Italia sostendo di volersi ricongiungere con un fratello italiano residente però nel Regno Unito, motivo per cui l’istanza era stata rigettata ed era stato emesso dal Prefetto di Monza un provvedimento di espulsione. Il 26 marzo è stato accompagnato in patria in marocchino 26enne, entrato in Italia irregolarmente nel 2017, che da subito si è reso responsabile di numerosi reati inerenti lo spaccio di sostanze stupefacenti ed era destinatario di vari provvedimenti di espulsione; da ultimo era stato espulso dal Tribunale di Sorveglianza di Milano, quale sanzione alternativa alla detenzione in carcere. Ora è in volo per il Marocco. Giovedì un tunisino di 30 anni è stato scarcerato a Monza, dove stava scontando una pena per rapina aggravata. Sbarcato irregolarmente sulle coste siciliane nel 2018, si era reso responsabile nel 2021 di una rapina aggravata nei confronti di una donna allla stazione ferroviaria di Desio ed è stato condannato a più dii 4 anni per rapina, lesioni personali, resistenza, violenza a pubblico ufficiale e possesso di armi. Ora è al Cpr di Milano.

Da.Cr.