BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Arcore, la maggioranza perde pezzi: non passa il bilancio di previsione

A votare contro Bono due esponenti del suo partito, Timpano e Varrecchia, vicini all’ex vicesindaco. Con loro ha fatto la differenza la rappresentante della lista civica Viviamo Arcore, Daniela Sperti

Il sindaco Maurizio Bono e il suo ex vice, Pino Tozzi

Il sindaco Maurizio Bono e il suo ex vice, Pino Tozzi

Resa dei conti interna ad Arcore, poltrona incandescente per il sindaco Maurizio Bono che si è visto respingere in aula il bilancio e il piano delle opere: a votargli contro pezzi di maggioranza, due consiglieri del suo partito, Giovanni Timpano e Fabio Varrecchia, vicini all’ex vice Pino Tozzi licenziato a maggio, e la terza della civica Viviamo Arcore, Daniela Sperti.«Prevalga il rispetto del mandato elettorale – dice Alessia Villa, coordinatrice provinciale di Fratelli d’Italia – ci sono due pilastri nella vita amministrativa: bilancio e Piano di governo del territorio. Si siedano intorno a un tavolo e trovino un punto di convergenza". Sarebbe nato tutto in primavera dall’allontanamento di Tozzi, poi nominato commissario cittadino del partito e in quella veste "ha portato dalla sua parte i due fedelissimi che poi hanno mostrato il pollice verso ai conti", sottolinea il suo successore Lorenzo Belotti, ora vice di Bono.

La seduta ad alta tensione ha registrato un’altra defezione, quella della consigliera Sperti che si è allineata ai dissidenti. Per lei al centro c’è il nodo "del restyling da 1 milione di piazza Pertini" che considera"troppo costoso". Così è uscito quel 9 a 8 che ha mandato sotto la giunta sulla manovra, ma non sul Dup, il documento unico di programmazione, che invece è passato. "E adesso abbiamo l’opposizione in casa", spiega Belotti. Da qui la mossa di Bono che ha avviato consultazioni con i ribelli: "Dobbiamo verificare se ci sono le condizioni per andare avanti – chiarisce – altrimenti si torna alle urne". "Non possiamo essere ostaggio di uno stillicidio continuo", aggiunge Belotti. Le mani contrarie hanno cominciato ad alzarsi in Consiglio da mesi.

Ma mai finora su delibere così importanti. Le conseguenze non sono immediate, i provvedimenti saranno rimessi all’ordine del giorno delle prossime sedute e con il chiarimento in corso il risultato potrebbe essere diverso, ma lo stallo certifica una crisi politica che va avanti da tempo e che è arrivata all’atto finale. Nell’aria c’è anche una mozione di sfiducia dell’opposizione - Pd, ImmaginArcore, Prospettiva Civica - che potrebbe arrivare già nei prossimi giorni. La parola d’ordine per FdI è dialogo, le due anime del partito dovranno trovare una composizione, ma non sarà facile dopo lo strappo. "Gli arcoresi hanno dato un’indicazione chiara sul governo della città – conclude Villa – vale per il sindaco e per i consiglieri, credo che questo aspetto venga prima di ogni altra considerazione".