Ucraina, le minacce della Russia: "Rischi di scontro diretto con la Nato"

Ancora un monito di Mosca all'Occidente: "Usate il buon senso". Il consigliere di Navalny: "Scontro inevitabile"

Mezzi militari russi in avanzamento

Mezzi militari russi in avanzamento

Mosca, 2 marzo 2022 - Mentre si consuma sul campo il conflitto in Ucraina, la Russia torna a lanciare moniti e minacce nei confronti dell'Occidente. Dopo l'allerta nucleare dei giorni scorsi ele parole del ministro Lavorv su una terza guerra mondiale "devastante", lo fa questa volta attraverso le parole del viceministro degli Esteri Aleksandr Grushko, per il quale non si possono escludere "rischi di scontro diretto" tra Russia e Nato. Grushko parla di possibili "incidenti" con l'Alleanza atlantica che potrebbero infine "degenerare in una direzione del tutto inutile".

Per evitare un'estensione del conflitto che potrebbe arrivare sino alla minaccia atomica, la Russia, sempre secondo la visione di Grushko, si aspetta che la Nato usi il "buon senso" per evitare uno scontro diretto. Il viceministro, citato dalla Tass, sostiene che i russi sperano che i Paesi membri della Nato "prendano una posizione a protezione dei propri interessi nazionali".

Ma di scontro diretto "inevitabile" fra la Nato e la Russia di Putin parla invece Vladimir Milov, consigliere del dissidente russo ora in prigione Alexey Navalny, rispondendo alle domande dei giornalisti a Milano, in occasine della presentazione della mostra 'Sacharov - I diritti umani nel cuore dell'Europa'. "Putin non si fermerà - dice Milov -, l'Ucraina è soltanto un primo passo, lo scontro è fra la Russia di Putin e l'Occidente. E andrà avanti fino a che non si smetterà di avere paura di un contrasto diretto". Anche se ancora non si può dire "come e quando".

Per Milov quello della resistenza del popolo ucraino è un messaggio di pseranza: "L'Ucraina sta resistendo bene, non è detto che possa infliggere delle sconfitte all'esercito invasore. Non è detto che non vinca, il coraggio degli ucraini ci fa vedere la luce alla fine del tunnel".