Mariupol, gli ucraini prevedono l'attacco chimico russo su Azovstal mercoledì

L'annuncio del sindaco da fonti di intelligence. E nell'evacuazione dei civili una madre sarebbe stata separata e allontanata dalla figlia di 4 anni

Quel che resta dell'acciaieria Azovstal a Mariupol, sotto assedio russo

Quel che resta dell'acciaieria Azovstal a Mariupol, sotto assedio russo

Mariupol (Ucraina) - Dopo la totale evacuazione dei civili dall’acciaieria Azovstal, andata a buon fine grazie all’Onu e alla Croce Rossa, a  Mariupol le forze russe stanno preparando «un grande attacco chimico atteso per mercoledì 11 maggio» contro i combattenti ucraini (i marines e il battaglioe Azov) asserragliati nell’enorme struttura distrutta. Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio comunale di Mariupol, Oleksandr Lashin in un videomessaggio sulla sua pagina Facebook. 

Già lo scorso 12 aprile una "sostanza sconosciuta" lanciata da un drone a Mariupol, sarebbe stata da attibuire all'esercito russo. Secondo fonti ucraine sisarebbe trattato proprio di armi chimiche. Lo aveva affermato Ivanna Klympush, parlamentare e presidente della commissione parlamentare sull'integrazione dell'Ucraina in Europa che su Twitter aveva scritto: "Le vittime soffrono di insufficienza respiratoria e sindrome vestibolare".

L'attacco chimico, che secondo il battaglione Azov - forza nazionalista ucraina filo-nazista - sarebbe avvenuto ieri sera, non è tuttavia ancora stato confermato. Lo stesso presidente Volodymyr Zelensky non si è sbilanciato, parlando sempre di "possibile uso di armi chimiche" da parte dei russi. 

Secondo il ministero della Difesa ucraino, tra l’altro, le forze russe, sostenute da carri armati e artiglieria, hanno condotto nel pomeriggio massiccie operazioni di assalto all’acciaieria. La Russia aveva in precedenza smentito di aver lanciato un assalto sull’impianto. Un drammatico episodio si è registrato anche durante l’ultima evacuazione dall’acciaieria di Azovstal, quando  gli occupanti russi hanno separato una donna dalla figlia di 4 anni, Alice. Lo riferiscono fonti del battaglione Azov, secondo cui la donna si trova nel campo di filtrazione e ieri solo un bambino è arrivato a destinazione a Zaporizhia. 

Ieri a Mariupol si è tenuta anche una mini  parata russa  per la Giornata della vittoria di Mosca sui nazisti, ma si è ridotta ad una sfilata di alcune decine di persone in una delle strade della città martire distrutta dalle bombe. In testa al corteo su Nakhimov Avenue il capo dell’autoproclamata repubblica di Donetsk Denis Pushilin, alle spalle un drappo di 300 metri in rappresentazione del Nastro di San Giorgio arancio e grigio scuro (quello originale è arancio e nero) a simboleggiare il fuoco e la polvere da sparo, i colori militari della gloria secondo la cultura russa.

 Le immagini sono subito rimbalzate sui social. Qualche bandiera rossa e tutti i partecipanti ai lati del nastro in una giornata piena di sole, praticamente tutti in abiti civili, mentre le unità russe - hanno sottolineato le autorità locali fedeli a Kiev - continuano a bombardare l’acciaieria Azovstal dall’altro lato della città. La scarsa partecipazione ha scatenato i commenti sarcastici dell’ufficio del sindaco: «A Mariupol non c’è stata una parata per il 9 maggio ma una carnevalata», ha scritto il consigliere Petro Andryushchenko su Telegram.