Alessia Piperno: la ragazza romana arrestata in Iran è in pericolo?

Viaggiatrice solitaria, è in prigione da cinque giorni e il ministero degli Esteri sta indagando. L’ultimo appello disperato: “Vi prego, aiutatemi”

Alessia Piperno viaggiava da sola per il mondo da sei anni

Alessia Piperno viaggiava da sola per il mondo da sei anni

Tutta Italia segue con sempre più apprensione la prigionia di Alessia Piperno, la ragazza di 30 di Roma che è stata arrestata in Iran mercoledì, nella capitale Teheran. Per quattro giorni, la giovane non è stata in grado di dare sue notizie, finché domenica mattina è riuscita a telefonare ai genitori e comunicare: “Mi hanno arrestato a Teheran. Vi prego, aiutatemi”.

Proprio in questi giorni, l’Iran è scosso dalle violente proteste seguite alla morte di Mahsa Amini, la ragazza morta a 22 anni dopo essere stata arrestata dalla polizia religiosa per non aver indossato correttamente il velo. Dall’inizio della rivolta sono morte 133 persone, tra cui molte giovani civili.

Alessia, cresciuta nel quartiere romano di Colli Albani e figlia di due librai, viaggiava per il mondo da sei anni. Lavorava in mobilità come organizzatrice di viaggi e stava aspettando la convalida del visto per visitare il Pakistan. Nei giorni prima dell'arresto, aveva espresso solidarietà al popolo iraniano: "Qui la gente è stufa di essere un burattino, ecco perché migliaia di persone stanno scendendo nelle piazze a protestare. Stanno manifestando per la loro libertà. Donne, uomini, adolescenti e anziani e ognuno di loro, ogni singola persona rischia la propria vita quando va per le strade". 

 

Cosa sappiamo dell’arresto

La situazione nel Paese rende molto difficile il lavoro del ministero degli Esteri italiano, che sta verificando lo stato di salute di Alessia. Al momento, però, non è neanche chiaro in quale carcere sia detenuta.

Appena tre giorni fa, l’organizzazione Amnesty International aveva dichiarato che 9 stranieri erano stati arrestati dalla polizia considerati “complici” dei manifestanti e aveva anche rivelato che fra loro c’era un italiano. Un arresto – quello dell’italiano – confermato anche dal Governo iraniano.

Da giorni, Alessia manifestata solidarietà con le proteste. Nell’ultimo post pubblicato su Facebook, aveva detto di essere preoccupata per la situazione nel Paese, ma non voleva andarsene. “Per quanto questa possa essere la decisione più saggia da prendere – aveva scritto – io non ci riesco. Non riesco ad andarmene da qui, ora più che mai. E non lo faccio per sfidare la sorte, ma perché anche io ora, sono parte di tutto questo”.

 

Il viaggio in Iran

Da quello che si apprende fino a questo momento, Alessia era entrata in Iran con altri turisti, un gruppo di cui facevano parte anche un polacco, un francese e un altro italiano. Prima di arrivare a Teheran, sembra che il gruppo abbia visitato Rasht, una città iraniana ad una trentina di chilometri dal mar Caspio, capoluogo della regione di Gilan. Poco meno di una settimana fa, poi, Alessia si sarebbe poi diretta nelle zone del Kurdistan iraniano: con lei ci sarebbero stati il cittadino francese e il polacco mentre l'altro italiano non avrebbe seguito il gruppo ed avrebbe lasciato il Paese per raggiungere l'India. 

 

L’appello del padre

In un lungo messaggio pubblicato sui social media, il padre di Alessia Piperno, ha chiesto aiuto e supporto: “Mia figlia è una viaggiatrice solitaria, gira il mondo per conoscere usi e costumi dei popoli. Si è sempre adeguata e rispettato le tradizioni e, in certi casi, gli obblighi, di ogni paese che ha visitato. Erano quattro giorni che non avevamo sue notizie, dal giorno del suo trentesimo compleanno, il 28 settembre. Anche il suo ultimo accesso al cellulare riporta quella data”.

“Era contenta, stava aspettando che i suoi amici uscissero dalle loro camere in ostello per andare tutti insieme a festeggiare con un pic nic, dove avrebbe passato la giornata con un amico francese, un polacco e una ragazza iraniana”, ha raccontato ancora il padre, titolare della famosa libreria Di Libro in Libro.

 

Alessia Piperno viveva in viaggio

Su Facebook e Instagram, pochi giorni fa, Alessia aveva pubblicato un messaggio all'alba del suo compleanno. "Tra pochi giorni – aveva scritto – inizierà il mio settimo anno in viaggio. Eppure quando mi guardo indietro, mi sembra ieri quando caricai il mio primo zaino sulle spalle, per raggiungere la terra dei miei sogni, l’Australia. Al tempo avevo appena compiuto 24 anni, mentre oggi ne compio 30. Mi ero ripromessa che a 30 anni mi sarei fermata, ed ora eccomi arrivata a questo giorno e mi chiedo “sono pronta a fermarmi?”. No, affatto. Questi anni sono stati i più belli della mia vita, i più vissuti, dove ho imparato e disimparato così tanto, dove ho incontrato popoli e amici meravigliosi, e dove ho scoperto le vera bellezza del nostro pianeta. Il mondo e la sua gente mi ha regalato più di quanto potessi desiderare, giorno dopo giorno, anno dopo anno".

"Mi sento carica di un energia che non riesco più a contenere solo per me stessa, ma sento il bisogno di doverla condividere con qualcun altro. Per questo ho deciso di tornare in PakistanPurtroppo un mese fa, una forte alluvione ha colpito il paese del mio cuore, e in più di 365.000 persone hanno perso la loro casa. Non sono un muratore, non ho idea di come ricostruire una casa, ma anche i miei sogni un tempo mi sembravano impossibili. Quando il mondo ti da tanto, arriva il momento di dare tu qualcosa al mondo. “Esprimi un desiderio”. Mi ha urlato Haniieeh mentre soffiavo le candeline. Questa volta non ci ho dovuto pensare, ho un sogno pronto nella testa e nel cuore. Ricostruire un villaggio in Pakistan. E sapete qual’e la cosa più assurda? Che so già che…ci riuscirò".