Psiker, l'impiegato di giorno fa "Retrofront" col nuovo album

Per Massimo Curcio la canzone ha sempre rappresentato "l’altro lavoro". Tra scrivania e palco "mi considerano ancora emergente e a 42 anni è un riconoscimento"

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Milano, 28 ottobre 2022 - Storia di un impiegato. Per Massimo Curcio, meglio conosciuto nelle cose della musica come Psiker, la canzone ha sempre rappresentato “l’altro lavoro”. Quello principale, infatti, lo siede dietro la scrivania di una multinazionale coreana nei panni di “finance manager” dedito alla gestione delle risorse umane con un debole per la musica che trova sfogo questa sera al Pacta dei Teatri, dove il cantautore e produttore milanese è in scena per presentare il nuovo album “Retrofront”. Classe 1980, dopo la laurea Curcio ha evitato di trasformare il lavoro in una passione e, nonostante i sette dischi pubblicati, la passione in lavoro. Ma “Retrofront” getta un ponte tra i due mondi. "Dopo tanto tempo - spiega - ho sentito il bisogno di parlare in un album della mia attività lavorativa e di non nascondere al lavoro la mia attività di musicista".

Cosa propone al pubblico di via Dini? "Eseguirò sette canzoni, quindi circa tre quarti del disco. Ma, avendo un repertorio lungo vent’anni, andrò pure indietro nel tempo in compagnia di amici come l’ex Madreblu Raffaella De Stefano, Francesca Gastaldi degli Zerozen e una video-collaborazione con Luca Urbani dei Soerba. Ci sarà pure il rapper Vega, per condividere quella ‘Ctrl Alt Canc’ già uscita qualche tempo fa".

Com’è dividersi tra due attività tanto diverse? "Fare musica è un lavoro. E pure faticoso. Farlo dopo vent’anni significa che ti porti dentro una grande passione. Mi considerano ancora emergente e, a 42 anni, prendo la cosa come un riconoscimento dell’entusiasmo che ci metto".

Quali sono i brani del nuovo album in cui il legame fra “lavoro A” e “lavoro B” è più stretto? "In tutte le canzoni ci sono degli episodi autobiografici. Due in particolare, ‘Urgente’, in cui racconto dei casi che ogni giorno mi piovono sulla scrivania e di quanto, tornato a casa, la passione della musica mi aiuti a trovare la giusta distanza, e ‘Spam’ in cui parlo, invece, del quotidiano bombardamento di messaggi che finisce col deconcentrare tante nostre attività".

 

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