"Il brano dei Modà è uguale al mio". Ma per i giudici non ci fu plagio

Stop al ricorso di Marco Contento contro “Sono già solo“

Modà

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La Cassazione ha chiuso la contesa legale un paio di giorni fa, in realtà più per il ritardo nella presentazione del ricorso che per la bontà dei princìpi sanciti nei giudizi di merito. La sostanza non cambia: il musicista Marco Contento ha perso contro Francesco Silvestre alias Kekko, il frontman della band Modà, e la casa discografica Baraonda Edizioni musicali srl.

È finita così la lunga battaglia del compositore e polistrumentista pescarese che il mitico B.B. King ribattezzò "Drum Mark" durante una jam session a Cava de’ Tirreni e che in carriera ha collaborato con artisti come Anna Oxa, Marco Masini e Stadio. Tutto parte nel 2008, quando il brano "Anima nera", interpretato da Antonietta Menegatti in arte Edea, si gioca SanremoLab (il concorso canoro introdotto dall’allora conduttore del Festival Paolo Bonolis per selezionare i giovani più promettenti) con "Felicità" di Arisa ed "Egocentrica" di Simona Molinari (poi scelte per l’Ariston).

A quel punto, Contento propone la sua creatura alle principali case discografiche, ma nel 2010 esce "Sono già solo" dei Modà, che scala le classifiche fino al secondo posto e si aggiudica due dischi di platino. Cosa c’è di strano? Che per Modesto la hit di Kekko ha il ritornello identico a quello di "Anima nera". Parte la causa per plagio, ma il 17 marzo 2014 il Tribunale di Milano rigetta la richiesta di risarcimento: per il perito, il maestro Simone Fermani, non ci sono i presupposti "del lamentato plagio" perché "Anima nera" manca dei requisiti di "novità assoluta, creatività, compiutezza espressiva e originalità previsti dalla normativa sul diritto d’autore".

Il motivo? Contento avrebbe copiato da "Per Elisa" di Beethoven. Di più: nell’ambito della musica leggera moderna, il maestro trova analogie pure con "Amore, amore, amore" di Mina, "Still waiting" dei Sum 41 e "Almeno stavolta" di Nek. Tutto finito? No, perché il musicista fa ricorso in Appello. Il 6 febbraio 2018, la Sezione specializzata in materia d’impresa gli dà ancora torto, prendendo per buone le conclusioni di Fermani e non considerando quelle del nuovo consulente, il maestro Rocco Abate, che ha analizzato solo l’esecuzione registrata su cd-rom (non considerata "meritevole di tutela" dai magistrati) e non lo spartito depositato alla Siae. Ora l’ultima puntata della Cassazione.

 

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