Olimpia Milano: la Serie A studia la ripartenza, il 1° giugno è l'ultima chance

Il presidente della LegaBasket, il varesino Umberto Gandini, parla della possibilità di far ripartire il torneo se ci saranno le condizioni sanitarie

Umberto Gandini, neo presidente della Legabasket

Umberto Gandini, neo presidente della Legabasket

Milano, 26 marzo 2020 - 90 minuti a tutto basket. E' durata così la video-conferenza stampa che ha rappresentato la prima uscita nel mondo della palla a spicchi per Umberto Gandini, 60enne varesino, neo presidente dell'organismo che riunisce tutti i club di Serie A. "Ovvio che avrei voluto iniziare in un altro momento storico e occuparmi di questioni più semplici, ma l'emergenza della situazione è tale che adesso bisogna lavorare solo su questo". Ossia l'eventuale ripresa del campionato di Serie A se la situazione sanitaria italiana riuscirà a modificarsi nelle prossime settimane: "Non vogliamo forzare la mano, riprenderemo solo se non sarà pericoloso per nessuno degli attori del nostro sport, però il primo obiettivo è provare a studiare soluzioni affinchè si possa concludere la stagione attuale, valutando anche le porte chiuse se fosse davvero l'unica soluzione, anche se su questo ci sono ancora pareri diversi".

Ci sono alcune date che vengono poste come limite da Gandini per le quali non sembrano poter esserci ulteriori proroghe per salvare l'annata 2019-20: "Non vogliamo andare oltre al 30 giugno e non è solo una questione legata alla scadenza dei contratti, ma anche alla climatizzazione dei palazzetti perchè l'obiettivo rimane quello di giocare in sicurezza. E poi anche perchè piuttosto che giocare lungo tutto luglio, allora a quel punto preferiremmo iniziare prima rispetto al solito la stagione 2020-21".

Come ripartenza invece viene indicato metà maggio come possibile deadline oltre la quale valutare la neutralizzazione dei campionati: "Abbiamo fatto varie ipotesi, quella più lontana nel tempo è quella che riporterebbe le squadre in palestra dal 16 maggio con l'idea di tornare a giocare le partite dal 1° giugno, magari con una formula rivisitata per comprimere tutto in quel mese". Se è chiaro che i roster che si presenteranno alla ripartenza saranno diversi da quelli dello stop (in questo momento tutte le lombarde hanno perso dei giocatori, anche se quasi tutti con autorizzazione), la priorità almeno è quella di provare a mantenere l'equità competitiva almeno sul numero di gare fatte: "Ed è per questo che il primo obiettivo è quello di finire la regular season, quindi che tutte le squadre giochino le loro 32 partite. Poi se ci sarà tempo per i playoff meglio, magari li condenseremo, magari faremo Final Eight. L'ultima ipotesi è anche quella di assegnare lo scudetto alla prima in classifica se non ci sarà tempo di fare altro, ma vogliamo che i 34 turni siano regolari, se mai si dovesse riuscire a ripartire". Sennò sarà un bel disastro per il nostro basket con perdite totali che si aggirano nell'ordine dei 40 milioni di euro totali per le 17 squadre della LBA.

Non diversa la situazione legata all'Eurolega che nel board di mercoledì ha ribadito la volontà di mantenere in piedi la possibilità di ricominciare e come obiettivo principale quello di finire la stagione regolare, anche se ovviamente sarà ancora più complicato mettere insieme tutte le varie situazioni diverse dei paesi legate ai tempi diversi dello scoppio dell'epidemia. Nel frattempo è arrivato il primo stop ufficiale per un campionato "importante": è la VTB League, il torneo che racchiude le squadre dell'area dell'ex URSS.

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