Inter, Spalletti rilancia Radja e scaccia Conte

Oggi c’è il Bologna, il tecnico sereno: "Antonio a Milano per incontrare Marotta? Voci ridicole"

Nainggolan con la maglia nerazzurra

Nainggolan con la maglia nerazzurra

Milano, 3 febbraio 2019 - Gli spalatori hanno lavorato bene ad Appiano Gentile. Niente più neve sulle strade, nemmeno su quella che porta alla sala stampa del Suning Training Centre o sui campi che devono ospitare gli allenamenti. «Abbiamo lavorato bene quanto loro», dice Luciano Spalletti in conferenza stampa. Un confronto con i giornalisti in cui del Bologna, avversario odierno alle 18, non si parla per un secondo. Giusto un accenno a Inter Tv, poi il discorso passa alle voci che hanno mandato in secondo piano gli impegni del calendario: Conte, Marotta, il futuro della panchina. Un avvistamento in centro dell’ex ct che ha scatenato voci su un incontro (mai avvenuto) con l’a.d. nerazzurro.

«Conte può camminare dove gli pare – dice il tecnico – Se si parla di una cosa del genere si fa un torto alla professionalità diMarotta. Potrebbe farla un dirigente di prima categoria, non di Serie A. Dopodiché è giusto che Marotta pensi al futuro dell’Inter e a quello che è meglio per il club». La lista delle smentite è lunga: niente scontri con l’amministratore delegato, nessun astio con Perisic (che in effetti Spalletti ha schierato anche in periodi di scarsa condizione del croato) e uno scarico di responsabilità per quella che è la storia recente dei nerazzurri, a cui la vittoria di un trofeo manca dal 2011.

«Capisco che i tifosi abbiano fretta perché da tanti anni non si vince qualcosa, ma io non posso farmi carico dei mancati successi degli anni passati – afferma il tecnico – Secondo me la situazione è particolare, ma non così catastrofica come leggo. Siamo in linea con l’idea che avevamo a inizio stagione, di consolidare la posizione in Champions. E anche nella partita contro la Lazio ce la siamo giocata fino alla fine, perdendo all’ultimo rigore». Su un punto il tecnico può poggiare su fatti chiari: il contratto che lo lega all’Inter recita scadenza 2021. Ad oggi l’intenzione del club sembra quello di tirare le somme solo a fine annata, ma è stata la società stessa a chiedere e ottenere che l’accordo fosse prolungato di altri due anni.

Dal lato opposto, va sottolineato come tale decisione sia stata presa prima che subentrasse Marotta nel quadro dirigenziale. Un anno dopo quella firma, non è detto che le intenzioni siano le stesse. Restare tra le prime quattro d’Italia, qualora in Europa League dovesse finire come in Coppa Italia, a Spalletti potrebbe non bastare. Il 14 febbraio con il Rapid Vienna ci sarà l’andata dei sedicesimi. Serve vincere, ritrovare fiducia, fin dalla gara contro i felsinei di oggi pomeriggio (attesi 50mila spettatori, sarà riaperta anche la Curva Nord). Le assenze impongono scelte quasi obbligate. Cedric, entrato nelle liste al posto di Vrsaljko, va verso l’esordio dal 1’. Potrebbe ritrovare spazio dall’inizio anche il contestatissimo Nainggolan, reduce dal rigore fallito giovedì sera. 

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