
Milano – “Breathe”, “Poison”, “Get your fight on” e “Smack my bitch up” scateneranno mercoledì 17 maggio nel ventre in tumulto dell’Alcatraz una rabbia convulsa, alimentata dalla potenza dei subwoofer e dalla silhouette statuaria del cantante Maxime Reality intento ad incitare i fan aggrappato all’impianto di amplificazione.
Chi quattro anni fa si figurava i Prodigy decapitati dal suicidio dell’icona Keith Flint, avrà di che ricredersi, perché la furia elettronica della band di Maxime e Liam Howlett è ancora quella di “Music for the jilted generation” e “The fat of the land”.
Questo è il primo tour della formazione inglese dalla scomparsa del loro cantante e performer nel 2019, divenuto grazie all’acconciatura con le corna demoniache l’emblema riconosciuto dell’epopea di “Firestarter”, la mega-hit che irrompe a metà concerto mentre l’ologramma laser dello stesso Flint che si staglia come un fantasma elettrico tra i fasci di luce verde che sciabolano la sala.
Domani come un tempo, l'euforia e la forza liberatoria dello show risultano travolgenti mentre i coprotagonisti Rob Holliday, chitarra, e Leo Crabtree, batteria, spingono sulle hit di una carriera lunga più di un trentennio che propruio lo scorso anno ha festeggiato il primo quarto di secolo del suo album-rivelazione “Fat of the land”.