Willie Peyote: farò ballare il Live Club

Dopo il concerto rinviato a gennaio causa pandemia, il rapper torinese chiude a Trezzo il suo tour

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di Monica Autunno

La data trezzese era stata annullata in gennaio causa pandemia, ma ci siamo: sul palco del Live Club questa sera Willie Peyote (nella foto di Chiara Mirelli) con il suo tour e "Precaria Orchestra Sabauda". Il rapper torinese, al secolo Guglielmo Bruno, farà ballare i fan con i pezzi forti del suo repertorio e quelli di "Pornostalgia", il suo sesto album, uscito in maggio con etichetta Virgin RecordsUniversal Music Italia e reduce dal tour estivo. Peyote, affiancato dagli All Done, sarà sul palco dalle 22.30 (apertura porte alle 20.30, info a www.liveclub.it), preceduto alle 21.30 dal rapper Michael Sorriso.

Come è andato il tour di "Pornostalgia"?

"Molto bene, soprattutto nelle grandi città. Includeva anche il recupero di alcune date del 2020, bloccate dalla pandemia. Quindi non è stato il tour del solo ultimo lavoro, ma anche del precedente. È stato molto bello".

Quale importanza hanno avuto i live club nella tua formazione?

"Sicuramente enorme. Prima ancora di essere un artista ho frequentato i club come spettatore. Sono stati i luoghi dove in qualche modo ho creato il mio gusto, dove si è formata la mia passione per la musica".

"Fare schifo" è la traccia di punta dell’ultimo lavoro, e ha visto la collaborazione di Michela Giraud. Come nasce, e a chi è rivolto?

"Il brano reca un messaggio che probabilmente può arrivare un po’ banalizzato rispetto alla nostra intenzione. Diciamo che è la risposta a una società in cui ci viene chiesto e quasi imposto di essere sempre perfetti, performanti, vincenti, di raggiungere i nostri obiettivi e di porcene di sempre più alti in nome di una logica di profitto e guadagno. Ma senza ricevere nulla in cambio. “Fare schifo” è una forma di ribellione".

Altri brani che stanno “raggiungendo” i fan?

"Sicuramente il singolo “La colpa al vento”. Personalmente considero molto rappresentativi “Ufo” e “Sempre lo stesso film”. Entrambi raccontano molto le mie sensazioni e i miei sentimenti, nel lavoro e anche nel rapporto con una persona che purtroppo non c’è più".

Un brano della tua produzione passata che ti è rimasto cucito addosso?

"”Che bella giornata“. Mi ricorda quando ho deciso di licenziarmi, nel lontano 2014, dal mio lavoro in un call center".

Festival di Sanremo: ci sarà un bis?

"È stata una bellissima esperienza, ma un bis non è assolutamente nei miei piani".

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