Villoresi, tuffi vietati: "Si rischia la vita"

Il direttore del Consorzio Folli lancia un accorato appello mentre già arrivano i primi selfie dal Laghetto della rosa camuna

Viloresi

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Lainate (Milano) -  Temperature estive, iniziano i primi bagni proibiti e pericolosi. Il presidente del Consorzio Villoresi Alessandro Folli ricorda "il divieto assoluto di balneazione che vige sull’intero reticolo del canale Villoresi". Intanto però dal Laghetto delle rosa camuna di Lainate, dietro il centro commerciale di Arese, si postano le foto dei primi tuffi vietati. L’intera area, gestita dal Parco del Lura, viene vissuta da lainatesi e non come fosse l’Idroscalo. Si tratta invece di un’area naturalistica, un’oasi di biodiversità da tutelare. "Oltre a essere pericolosa, la balneazione rende vano tutto il processo di rinaturalizzazione in atto", il messaggio lanciato ogni anno dal Parco Lura.

Primi tuffi nel Villoresi si sono registrati anche nella zona della Fametta a Garbagnate Milanese, un tratto molto frequentato, dove un ragazzino perse la vita nel 2018. "I corsi d’acqua artificiali sono caratterizzati dalla presenza, in alcuni tratti, di correnti particolarmente insidiose in grado di mettere in difficoltà anche i nuotatori più esperti" spiega il presidente del Consorzio Folli, dopo che il 9 giugno scorso alcuni ragazzi sono stati sorpresi in acqua a Panperduto in provincia di Varese. Sull’episodio il Consorzio presenterà un esposto alle forze dell’ordine "confidando così di scongiurare comportamenti dissennati, che possono facilmente sfociare in vere e proprie tragedie", sottolinea Folli. La presenza inoltre di manufatti per la regolazione idraulica e il tipo di sponde rendono particolarmente difficile la fuoriuscita dall’acqua.

"Il divieto di balneazione è una misura assolutamente necessaria a tutela della vita umana, come attestano i dati poco rassicuranti relativi alla morti per annegamento registrate costantemente – aggiunge la direttrice generale, Valeria Chinaglia –. È fondamentale l’osservanza, anche da parte dei più giovani, delle regole che impediscono l’ingresso nelle acque dei canali: si tratta di una pratica estremamente pericolosa". Un tragico evento si consumò nel 2018 nel tratto del canale Villoresi che passa sotto i binari della Stazione Parco Groane a Garbagnate Milanese, dove un ragazzino di 11 anni perse la vita dopo un tuffo mortale in compagnia degli amici. Risucchiato dalla corrente, non riuscì a riemergere. Non solo balneazione: richiami anche a comportamenti responsabili sulle strade alzaie dove fra pedoni, runner e ciclisti la convivenza si fa difficile. "Il traffico e il notevole afflusso di persone - conclude Folli -, l’elevata velocità e la disattenzione sono alla base di frequenti incidenti".

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