"Vi mostriamo gli orrori del regime"

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Ieri mattina nel cortile di Palazzo Reale circa cinquanta artisti iraniani che vivono nel capoluogo meneghino hanno unito le loro forze per protestare pacificamente contro gli atti di violenza e di negazione dei diritti umani che vengono perpetrati ormai da mesi dal regime iraniano.

I performer hanno messo in scena una riproduzione quanto più realistica possibile della tragica situazione che molti dei loro amici e famigliari sono costretti a vivere in patria, per smuovere ulterioremente la coscienza pubblica e fornire sostegno alle proteste che si stanno susseguendo in molti paesi liberi e democratici. Una maglietta bianca chiazzata di rossa per ricordare tutte le persone innocenti uccise- si stima almeno 450 - condannate a morte, o arrestate con la chiara volontà di far tacere sul nascere la mobilitazione generale, una benda sugli occhi e un cappio al collo per denunciare una pratica intimidatoria che l’attuale presidente Ebrahim Raisi usa per esporre alla pubblica piazza quelli che sono considerati a tutti gli effetti gli oppositori del regime.

Alla fine della performance hanno recitato i nomi di tutte le vittime del governo, chiedendo ad alta voce la fine di queste atrocità. La manifestazione ha raccolto attornò a sè più di un centinaio di sostenitori che si sono fermati ad assistere, tra i presenti c’era anche Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano, che a fine settembre aveva lanciato la raccolta delle ciocche di capelli legate con un filo di corda. Un’iniziativa di solidarietà nei confronti delle donne iraniane, in particolare di Masha Amini, la 22enne morta dopo essere stata arrestata perché non indossava bene il velo, e Hadis Najafi, la ragazza con la coda che ha perso la vita nelle manifestazioni proprio in onore di Masha.

Mariachiara Rossi

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