Vendesi largo De Benedetti Asta flop ma Coima in pole

L’unica offerta per l’immobile a Porta Nuova è di Catella: 30,5 milioni di euro. Il Comune voleva almeno un rilancio da 5 milioni: decisione entro 10 giorni

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di Massimiliano Mingoia

Niente asta all’incanto milionaria stavolta come per il Pirellino. Il Comune ha messo in vendita gli immobili di via Messina 50-via Cenisio 2 (primo lotto) e di largo De Benedetti 1-via Messina 53 (secondo lotto) e nel primo caso il bando è andato deserto mentre nel secondo si è registrata una sola offerta, da 30.588.88 euro rispetto alla base d’asta di 28,99 milioni di euro, quella di Coima, interessata ad acquistare i due edifici di largo De Benedetti (il primo di un piano, il secondo di due) su un’area di 3.129 metri quadrati, attualmente occupati da uffici comunali che saranno liberati entro il prossimo anno, perché sempre nell’area di Porta Nuova che la società immobiliare di Manfredi Catella ha trasformato negli ultimi vent’anni. Sulla proprietà di largo De Benedetti 1 – anche grazie alle volumetrie acquisite con l’acquisto del complesso di fabbricati di via Messina 53 e alle relative volumetrie – è previsto un intervento edilizio con superficie lorda massima pari a 6.261 metri quadri per funzioni residenziali, terziarie, direzionali e box interrati.

Attenzione, però. Meglio non dare nulla per scontato. Perché nel bando di gara per i due lotti, e dunque anche per quello di largo De Benedetti, il Comune aveva precisato che l’aggiudicazione sarebbe stata sostanzialmente automatica in caso di asta all’incanto con almeno un rilancio da cinque milioni di euro. Ma ieri mattina, negli uffici del Demanio comunale di via Larga, non è accaduto nulla di tutto ciò, perché i dirigenti di Palazzo Marino si sono trovati di fronte a una sola offerta. Coima avrebbe potuto comunque fare un rilancio da cinque milioni di euro per chiudere la pratica, ma ha deciso di non farlo, sperando che il Comune si accontenti dell’offerta di 30,5 milioni di euro, comunque superiore di 1.598.88 euro rispetto alla base d’asta fissata dall’amministrazione municipale, e decida di procedere con l’aggiudicazione alla società di Catella. Il direttore del settore Demanio, Massimo Marzolla, al termine della seduta di ieri mattina, ha assicurato che ci vorranno circa dieci giorni al Comune per prendere una decisione: accettare l’offerta di Coima oppure non accettarla e puntare su un nuovo bando con asta all’incanto sperando che arrivino altre offerte e l’incasso per le casse di Palazzo Marino possa essere maggiore dei 30,5 milioni di euro.

Asta flop, dunque, questa volta. Ma il sindaco Giuseppe Sala non sembra essere per nulla preoccupato da questo segnale meno positivo del solito da parte degli investitori immobiliari privati: "Dipende dal tipo di immobile, perché gli interessi per Milano sono sempre elevati". Se ne avrà una riprova la prossima settimana, quando scadranno i bandi comunali per i centralissimo immobili di via Dogana e di Galleria Ciro Fontana.

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