Vaccini e ferie, s’allarga la finestra del richiamo

Da lunedì 28 giugno la seconda dose di Pfizer e Moderna potrà essere iniettata tra le tre (o quattro) e le sei settimane dopo la prima

Un medico somministra la dose di vaccino

Un medico somministra la dose di vaccino

Milano - Sarà presto più elastico l’intervallo per il richiamo di Pfizer e Moderna (i vaccini antiCovid raccomandati per la popolazione più giovane) che dal 7 maggio, subito dopo il via libera del Ministero della Salute, in Lombardia viene fissato a sei settimane (35-42 giorni) dalla prima iniezione, anziché a 21 giorni (per Pfizer) o 28 (per Moderna) come nei quattro mesi precedenti. Una strategia di sanità pubblica, che è servita a recuperare dosi per vaccinare in fretta più persone, approvata anche dall’Ema sulla base non solo dell’efficacia invariata dimostrata dalla campagna in Israele, ma anche del fatto che, ad esempio, pure nei test clinici il richiamo di Pfizer era stato somministrato fino a 42 giorni.

Ma adesso si cambia di nuovo, o meglio, si allunga la finestra: da lunedì 28 giugno, ha spiegato la Direzione regionale Welfare, il richiamo di Pfizer potrà essere prenotato "tra il 21esimo e il 42esimo giorno dalla prima somministrazione", e quello di Moderna "tra il 28esimo e il 42esimo giorno", mantenendo le sei settimane a limite massimo come previsto "da scheda tecnica del vaccino". Non cambiano le modalità di prenotazione (il portale di Poste, i Postamat, i postini o il numero verde 800 894545), ma la novità si combina con lo sblocco della possibilità di cambiare la data del richiamo annunciata dal governatore Attilio Fontana a partire da fine giugno, non più solo rivolgendosi al call center, ma anche attraverso il portale.

In sostanza , spiegano al Giorno dall’assessorato al Welfare, da fine mese chi ha fatto la prima dose di antiCovid potrà cambiare, in caso di necessità, la data del richiamo fissata al momento della vaccinazione; e da lunedì 28 l’intervallo consentito tra prima dose e richiamo spazierà tra le tre e le sei settimane per Pfizer, tra le quattro e le sei per Moderna. È una risposta alle richieste di molti lombardi e del generale-commissario Francesco Paolo Figliuolo, che date anche le difficoltà nell’organizzazione dei richiami in villeggiatura ha chiesto alle Regioni "flessibilità nelle procedure di prenotazione" per agevolare i vaccinandi nell’incastrare l’iniezione antivirus con le ferie.

"E' anche questa una strategia di sanità pubblica, poiché una maggiore adesione al vaccino tutela la salute di tutti. La Lombardia, al momento, non manifesta gravissimi problemi d’adesione: in meno d’una settimana, il 52% dei giovani e giovanissimi tra 12 e 29 anni ha fissato l’appuntamento, ha detto ieri in televisione la vicepresidente della Regione con delega al Welfare Letizia Moratti, condivando che "saremo la prima regione a raggiungere l’immunità di comunità (serve il 70% della popolazione vaccinata, ndr )". Da lunedì è partita, in alcuni dormitori di Milano, la vaccinazione dei senzatetto con J&J, e i tecnici stanno implementando sul portale di Poste le prenotazioni coi codici fiscali e le tessere sanitarie provvisori assegnati agli immigrati in corso di sanatoria, dei quali "le Prefetture ci stanno trasmettendo gli elenchi", ha spiegato l’assessore al Pirellone, rispondendo a un’interrogazione del consigliere di +Europa Michele Usuelli.

Quanto agli immigrati irregolari (chi ha il permesso di soggiorno ha una tessera sanitaria) in possesso di un codice Stp, ha ripetuto la vicepresidente, "da alcune settimane è in corso un confronto a livello nazionale, non appena la questione verrà definita e in attesa degli elenchi che dovranno arrivarci dal Ministero della Salute ci attiveremo tempestivamente". Usuelli ha fatto appello all’assessore per "dare una sveglia a Roma", e sollecita la Regione, tra l’altro, a semplificare l’accesso ai codici Stp, oggi "vincolato alla presentazione di una ricetta medica e ottenibile solo in pronto soccorso".

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