Vaccini, sono 700 i bimbi fantasma: niente puntura né autocertificazione

Nidi e materne, solo 180 scuole su 5mila mandano la documentazione

Un vaccino (Ansa)

Un vaccino (Ansa)

Milano, 23 settembre 2017 - Alla scadenza di giovedì sera sono stati 717 in tutta la Lombardia i bambini segnalati alle otto Ats da nidi e scuole d’infanzia perché non avevano consegnato entro l’11 settembre i documenti sui vaccini chiesti ai loro genitori per mandarli all’asilo. I loro nomi dovevano essere comunicati «entro dieci giorni» dalla scuola o dai servizi comunali per l’infanzia all’Agenzia di tutela della salute, che in Lombardia farà scattare la «quarantena». Cioè ora «contatterà le famiglie per attivare il recupero dell’adempimento», assicura l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera: entro venti giorni i genitori dei bimbi non o non del tutto vaccinati saranno chiamati a un colloquio con medici che proveranno a convincerli, entro altri dieci fisseranno l’appuntamento per metterli in pari e, se lo faranno, tornare all’asilo. Solo 717: potrebbe sembrare un successone, uno dei «dati che ci fanno bene», dice il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Gallera ha un’altra idea: «Sono le comunicazioni ricevute alle nostre Ats alla data di giovedì da 180 strutture tra nidi e scuole d’infanzia», «un dato che reputiamo essere non definitivo».

Per un paio di ragioni: «Continuano ad arrivare aggiornamenti» (cioè segnalazioni da scuole oltre la scadenza); gli asili in Lombardia sono circa cinquemila. E i 717 non sono distribuiti uniformemente: 160 sono stati segnalati da 20 scuole su 300 all’Ats Val Padana. Mantova e Cremona, va detto, ai registri regionali mostrano percentuali di under 16 non vaccinati sopra la media. Ma d’altra parte a una delle Ats più “vaccinate”, la Brianza, sono arrivate 93 segnalazioni da 41 scuole su 400, quasi il doppio dei 49 bambini segnalati da solo 13 scuole su 341 all’Ats di Brescia, una di quelle che si contendono la maglia nera. «Appare più realistico pensare che ci siano dei ritardi nell’invio degli elenchi, previsti dalla legge», ragiona l’assessore, spiegando di aver «già contattato l’Ufficio scolastico regionale, l’Anci, le associazioni di nidi e materne per sollecitarli ed evitare che i tempi di recupero si dilatino». Ci potrebbe essere anche un’altra spiegazione: di nuovo un’interpretazione divergente delle circolari ministeriali rispetto a quella dell’Ats. È avvenuto di sicuro a Milano, dove Palazzo Marino ha fatto sapere che circa 300 bambini iscritti al sistema comunale di nidi e materne non si sono ancora presentati e non hanno portato i documenti; ma solo i 5 che i genitori hanno cercato di far entrare senza voler firmare neanche un’autocertificazione sono stati segnalati all’Ats Metropolitana, che ha inglobato anche le ex Asl di Legnano, Melegnano e Lodi. E dove, su 1.865 nidi e materne, solo 30 hanno segnalato 85 bambini in tutto.

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