Pogliano Milanese, il sindaco non paga le tasse: "Non è accettabile, si dimetta"

Lavanga ha un debito con il Comune, il Pd: incompatibile anche dal punto di vista etico e politico

Il sindaco Lavanga

Il sindaco Lavanga

Pogliano Milanese, 6 novembre 2021 - Il sindaco non paga le tasse e il Pd chiede le dimissioni. Succede a Pogliano Milanese dove il sindaco di centro-destra, Carmine Lavanga, ha un debito nei confronti del Comune di 64mila euro, a causa di rate Imu e Tasi non versate. Le tasse dovute si riferiscono ad un’area edificabile acquistata nel 2006 dal sindaco-geometra, all’epoca consigliere comunale d’opposizione, con la sua impresa individuale che opera nel settore edile. Un’area che non ha avuto "vita facile" e sulla quale, nel frattempo, si sono accumulate cartelle esattoriali da pagare. La vicenda è resa nota nel corso dell’ultimo consiglio comunale in cui lo stesso sindaco ha riconosciuto il debito e ora il Pd, che siede tra i banchi della minoranza, chiede la testa di Lavanga.

«Le norme parlano chiaro - dichiarano la segretaria metropolitana Silvia Roggiani e il segretario locale Andrea Lazzaroni -. Il Testo unico degli enti locali configura la condizione di incompatibilità nell’ipotesi in cui un sindaco abbia un contenzioso aperto con il Comune che amministra. Una incompatibilità che non decade all’avvio della rateizzazione del debito, ma solo al momento dell’estinzione di quest’ultimo. Una vicenda inquietante portata all’attenzione del ministero degli Interni, che riaccende i riflettori sul conflitto di interessi che già in precedenza avevamo sollevato, visto che il primo cittadino opera come proprietario di una società nel settore edile ed immobiliare. È incompatibile anche da un punto di visto etico e politico. Non è accettabile che un primo cittadino non paghi la tasse. Il sindaco saldi i suoi debiti con l’amministrazione, nel rispetto dovuto alla collettività, e si dimetta".

Lo stesso Lavanga che nelle scorse settimane aveva sottoposto il suo caso anche al ministero dell’Interno e al Prefetto di Milano, ora punta il dito contro una scorretta interpretazione della legge, un funzionario comunale che gli avrebbe dato dei consigli sbagliati e il fatto "di non poter godere del diritto di rateizzare alla rateizzazione" e si difende, "è una questione molto complicata, non ho mai sfruttato la mia posizione di sindaco per non pagare le tasse dovute, il Pd sta strumentalizzando questa vicenda, farò ogni sforzo per pagare il debito dovuto e togliere questa spada di Damocle dalla mia testa: pagherò al più presto e in un’unica soluzione il mio debito tributario, indebitandomi con i miei fornitori togliendo risorse alla mia azienda che di tutto avrebbe avuto bisogno tranne che di questo - dichiara Lavanga - ma non mi fermo qui e solleverò questo caso in Parlamento".

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