Scuola via Vivaio, genitori in protesta contro il trasloco: "Edificio non adatto"

Un presidio durante il sopralluogo della commissione comunale: "Esclusi dal confronto". Presente anche l'ex preside: "Continuerò ad appoggiare le famiglie"

Protesta scuola di via Vivaio

Protesta scuola di via Vivaio

Milano, 9 novembre 2022 - Protesta di un gruppo di genitori della scuola media speciale di via Vivaio 7 - da un anno in conflitto con l'amministrazione comunale per il trasferimento dell'attività didattica - davanti all'ex scuola elementare di via D'Annunzio 15, i cui spazi ritengono "inadeguati" per ospitare i ragazzi con disabilità. Il presidio si è svolto in concomitanza con il sopralluogo presso la futura sede della scuola - dove a oggi si stanno svolgendo i lavori di cantiere - , organizzato dalla Commissione consiliare Educazione-Food Policy, a cui ha partecipato anche il vicesindaco e assessore all'Istruzione, Anna Scavuzzo. I genitori hanno protestato anche per non aver potuto accedere all'istituto a causa di "problemi di sicurezza legati al cantiere", partito lo scorso maggio.

"Questo è un immobile che la scuola ritiene non essere adatto al tipo di progetto formativo erogato - ha spiegato Stefano, genitore e consigliere d'istituto - . Non è adatto, anche al netto dei lavori di ristrutturazione, per ospitare un 40% di ragazzi con disabilità. Per molto tempo abbiamo cercato di interloquire adeguatamente con Scavuzzo, ma oggi non siamo neanche potuti entrare per valutare gli spazi dove dovranno stare i nostri figli". "Quando mia figlia era in terza elementare - ha raccontato Norma - e il sostegno nelle scuole normali non è mai adeguato ai ragazzini con problematiche, i dottori del Don Gnocchi, dove era seguita, mi hanno detto che o la portavo alla scuola di via Vivaio o la perdevo. Questo progetto, conosciuto in tutta Italia, veramente funziona. Oggi mia figlia è in terza media ed è cambiata, si è evoluta, si è aperta. Nella scuola Vivaio ci sono aule ampissime adatte a ospitare i ragazzi quando hanno problematiche e crisi di vario genere e anche i corridoi sono molto grandi. Lì, ad esempio, spesso si svolgono lezioni parallele quando i ragazzi disabili non se la sentono di proseguire la lezione in classe. I loro tempi vengono rispettati. Questo manca qui in D'Annunzio",

"Dovrei iscrivere alle medie la mia figlia più piccola - ha detto Erica -  ma non penso di scegliere questa struttura perché per me è pericolosa a causa del traffico ingente che la circonda. Noi genitori lavoriamo e non possiamo accompagnarla ogni giorno. Mi chiedo come facciano i pulmini con i ragazzini disabili a entrare qui, a fianco di questa strada trafficatissima. Alla Vivaio abbiamo un parcheggio enorme che permette di ospitare un gran numero di pulmini e fare scendere i ragazzi con tutta la calma e il tempo necessario. Questo conferma l'assoluta inadeguatezza del trasferimento?".

Era presente al presidio anche la ex preside della scuola Vivaio, Lucia Corradini, che a settembre è stata trasferita e ha presentato un ricorso - la cui udienza nel merito avverrà a gennaio - per essere reinserita: "Sono qui perché credo nel progetto educativo della Vivaio e così non può essere portato avanti. Io continuerò ad appoggiare le famiglie. Il nuovo preside non conosce il progetto educativo come lo conosco io, per questo ritenevo fosse più opportuno che fossi io a dirigere l'istituto". 

 "Accolgo le critiche laddove possono essere costruttive e migliorare il progetto - ha commentato la vicesindaco e assessore Anna Scavuzzo - . L'abbiamo fatto più volte in questi mesi, ascoltando i desiderata delle famiglie sui laboratori, sul posizionamento. Ci siamo spesi in modo ragguardevole per migliorarlo. Inizialmente avevamo pensato di dedicare solo una parte dell'edificio alla scuola, invece, a seguito alle interlocuzioni abbiamo valutato di fare il cosiddetto cielo-terra, quindi dal terzo piano fino al pian terreno. Abbiamo dovuto aggiungere delle altre modifiche e la pianificazione dell'inserimento dei bambini è slittata dallo scorso settembre al prossimo gennaio. Entreranno, ovviamente solo quando sarà tutto a posto". "Ovviamente -  ha precisato - questi sono tempi indicativi. In questo momento difficile, tutto dipende dalla consegna dei materiali edilizi. Noi, per adesso, sulla parte edilizia siamo in linea con quelli che erano i programmi, stiamo facendo più fatica sulla parte impianti. Avremo il cronoprogramma aggiornato quando a metà novembre faremo lo stato di avanzamento dei lavori. Le planimetrie sono state consegnate". La vicesindaco ha spiegato che l'affitto che" il Comune pagava per far rimanere la scuola all'istituto dei Ciechi di via Vivaio era di circa 700mila euro l'anno, mentre per la ristrutturazione di via D'Annunzio si spenderà circa un milione"

Erano presenti al sopralluogo di Commissione anche alcuni consiglieri di opposizione (Alessandro De Chirico, capogruppo di Forza Italia, Chiara Valcepina e Enrico Marcora di Fratelli d'Italia, e Deborah Giovanati della Lega). "Una scelta scellerata dell'amministrazione che mette in crisi famiglie, studenti e un progetto educativo di eccellenza funzionante da oltre 50 anni a Milano - ha protestato Giovanati - . Milano poteva qualificarsi come polo di inclusione, potenziando modelli educativi eccellenti come la Vivaio, pensando poi al liceo e alla formazione. Avevamo tutte le risorse economiche a disposizione tra Pnrr e la messa a reddito degli immobili comunali. La sinistra si rivela ancora una volta inclusiva solo a parole, alla prova dei fatti siamo allo zero". 

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