Scuola e centro diurno: doppio taglio del nastro

Inaugurato in via Bologna il tanto atteso edificio completamente ristrutturato. Ospiterà la primaria Saint Exupery e i ragazzi disabili della coop Insieme

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di Monica Autunno

L’edificio è uno solo, ma vi battono due cuori. Inaugurazione doppia per la struttura rinnovata di via Bologna: ospiterà da gennaio i bambini della primaria Saint Exupery, pronti a tornare nella scuola lasciata da due anni causa cantieri, e, sull’altro versante, la nuova sede del centro diurno disabili della cooperativa Insieme, che, bagagli da tempo immemorabile pronti, si appresta a lasciare gli ormai inadeguati locali di viale Gavazzi. Due realtà, due ingressi, due tagli di nastro. Al secondo, quello del centro diurno, il sindaco Antonio Fusè non ha trattenuto lacrime di commozione: "Un traguardo importante, una giornata straordinaria. E un progetto cui abbiamo creduto sino in fondo". Vernissage con palloncini e regali, banda, rinfresco e vin brulè, bambini, direzione scolastica e insegnanti, disabili con i loro familiari, operatori, associazioni, e naturalmente autorità: il sindaco con l’amministrazione comunale, amministratori dei comuni vicini, la dirigente scolastica Laura Pecorini, il consigliere Roberto Maviglia in rappresentanza di Città metropolitana, che ha contribuito alla realizzazione del cdd con un milione e mezzo di euro nell’ambito dei protocolli d’intesa Teem.

L’inaugurazione di ieri arriva dopo oltre un anno di cantieri, nel corso dei quali i piccoli alunni sono stati trasferiti alle medie di via Mascagni, ed è epilogo di una lunga vicenda. Il primo progetto già cinque anni fa, polemiche e richieste di revisione della prima ora, poi una definitiva riprogettazione e i finanziamenti, a copertura di una spesa che, infine, si è aggirata sui 4 milioni di euro. Sin dal principio la scelta di uno spazio polifunzionale: scuola primaria da una parte, centro diurno disabili dall’altra, autonomi ma vicini, "una integrazione fra istruzione e welfare che ben rappresenta la città che vogliamo – così Fusè –: per tutti, e che non lascia indietro nessuno". Nel complesso, in un secondo tempo, troveranno spazio anche alcuni ambulatori del Don Gnocchi. Non certo secondario, significati a parte, l’aspetto tecnico. L’edificio ha subito un restyling energetico e strutturale radicale: cappotto e serramenti, fotovoltaico e impianti a condensazione, materiali naturali per i pavimenti, domotica per regolare luci e temperature. All’interno percorsi per ipovedenti. E una grafica sulle pareti che evoca il "Piccolo Principe". Nel momento del taglio del nastro numero due il volo dei palloncini e le note grintose di “We are the champions“, "un inno – dice il sindaco – di rinascita e riscatto". Tanti grazie: "Agli ex assessori Valentina Francapi e Morena Arfani, agli attuali Francesco Ferrari, Sara Cannizzo e Francesca Moratti, per la loro dedizione. Ai nostri uffici, alla scuola, all’impresa". Prima dell’ingresso nei locali, uno scambio di doni fra neo coinquilini: un presepio, cartelloni, piccoli giochi.

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