Raggiro alla Statale, stop di un mese per il finto prof

Altri guai per il dentista: sospeso dall’Albo

L'articolo de Il Giorno

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Milano, 17 giugno 2018 - Questo mese il dottor R.G., dentista con studio in piena Brera, non può esercitare: sul sito dell’Ordine dei medici e odontoiatri di Milano risulta sospeso dallo scorso primo giugno fino al prossimo 30 giugno. Su questi temi l’Ordine mantiene il massimo riserbo, ma di certo la decisione riguarda vicende più antiche del servizio trasmesso tre mesi fa dalle Iene (in cui una donna accusa il dentista d’essersi fatto pagare 35mila euro con la promessa, non mantenuta, di “iscrivere” sua figlia al corso di laurea in Odontoiatria dribblando il test d’ingresso): i provvedimenti disciplinari possono essere impugnati in due gradi di giudizio e scattano solo una volta divenuti definitivi. E la sospensione di un mese dall’Albo degli odontoiatri potrebbe derivare da segnalazioni di violazioni deontologiche che nulla hanno di penale, anche se dal passato del dentista 51enne emerge una condanna a dieci mesi di reclusione e 400 euro di multa, passata in giudicato, per «appropriazione indebita di un’autovettura». Il primo dicembre 2016 la Corte di Cassazione respinse il ricorso di R.G. condannandolo, tra l’altro, al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di 1.500 euro come sanzione pecuniaria.

Un'altra tegola giudiziaria per il dentista che si spacciava per professore della Statale. Il nome di R.G. è rispuntato in un’inchiesta della Procura di Vicenza di cui il Giorno ha riferito ieri. Giovedì la polizia giudiziaria inviata dagli inquirenti veneti ha sentito per ore un professore del dipartimento di Scienze della salute della Statale. A quanto si apprende, le indagini sarebbero partite dalle denunce parallele presentate da un laboratorio odontoiatrico del Vicentino e dall’università di via Festa del Perdono, che un anno fa si è vista chieder conto di falsi contratti di fornitura per almeno ottocentomila euro di impianti odontoiatrici. Una merce che l’ateneo non acquista, perché ci pensano gli ospedali nei quali i suoi studenti si formano. La ditta veneta e un’altra di Salerno (che avrebbe anche consegnato a un inesistente «magazziniere» in via della Commenda un lotto di protesi svanite nel nulla) sarebbero state ingannate da contratti falsificati con timbri diversi da quelli usati dalla Statale e firme contraffatte di suoi funzionari. Contratti nei quali il nome di R.G. è associato a incarichi mai ricoperti, o addirittura inesistenti in università. La Statale, essendoci un procedimento in corso, al momento non rilascia al Giorno alcun commento.

 

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