Emergenza Covid, protesta in centro a Milano: "La crisi la paghino i padroni"

Migliaia di persone hanno manifestasto contro la politica economica nell'emergenza Covid. Slogan contro Regione e Assolombarda

Protesta a Milano (Mianews)

Protesta a Milano (Mianews)

Milano, 6 giugno 2020 - Protesta in centro a Milano. Al presidio in via Larga a pochi metri dalla Torre velasca e dalla sede di Assolombarda, presenti esponenti di S.I. Cobas e Adl Cobas, del coordinamento precari scuola, della Camera del Non Lavoro, autisti della società di spedizioni Tnt, del partito comunista dei lavoratori. In piazza presente anche un gruppo di militanti dei Carc. Presenti migliaia di persone che hanno manifestato contro la politica economica a livello centrale, regionale e locale e esprimendo "malessere" per la crisi, più pesante a causa dell'emergenza Covid con conseguente lockdown.

Molte le bandiere rosse e gli striscioni tra cui uno con una grossa forbice che recita 'basta tagli alla sanità, no al profitto sulla salute" e un altro che dice "giù le mani dai lavoratori, la crisi la paghino i padroni". Tra gli slogan, oltre a qualche insulto nei confronti del governatore della Lombardia Attilio Fontana, anche "lotta dura senza paura" e "scioperiamo". Sotto la sede di Assolombarda in via Pantano alcuni manifestanti hanno srotolato lo striscione con la scritta "Assassini, le vite valgono più dei vostri profitti" . A portare lo striscione - riferiscono gli stessi organizzatori - una delegazione di ADL Cobas insieme ai sindacati di base che hanno organizzato la manifestazione contro le politiche economiche del Governo Conte.

Il corteo di protesta a Milano, al quale si sono aggiunti anche i giovani dei centri sociali, per un totale di circa 5mila partecipanti secondo gli organizzatori, si è poi diretto verso piazza Duomo passando da via Guglielmo Marconi. A controllare che vengano mantenute le distanze, il servizio d'ordine del sindacato con i megafoni mentre alcuni manifestanti si tengono a distanza di sicurezza con dei nastri da cantiere perché "non siamo negazionisti" hanno spiegato gli organizzatori. 

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