Fondatore di StraBerry a processo: "Trattava i braccianti come schiavi"

Gugliemo Stagno d’Alcontres imputato con l’ipotesi di sfruttamento dei lavoratori agricoli

Guglielmo Stagno d’Alcontres

Guglielmo Stagno d’Alcontres

È stato rinviato a giudizio Guglielmo Stagno d’Alcontres, il fondatore di StraBerry, azienda start up con serre fotovoltaiche sui terreni di Cascina Pirola a Cassina de’ Pecchi, tra gli imputati a Milano con l’ipotesi di aver sfruttato 73 braccianti impiegati nella coltivazione di fragole, mirtilli, lamponi e more poi venduti su degli Apecar. Lo ha deciso il gup Fabrizio Filice che ha mandato a processo (prima udienza il 13 luglio davanti alla quinta penale) anche altri due imputati, tra ex amministratori di diritto e di fatto della società. Ha patteggiato una sanzione pecuniaria di poco più di 70mila euro, invece, la Società agricola Cascina Pirola srl, finita sotto inchiesta in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti.

E ha patteggiato un anno e mezzo, pena sospesa e non menzione, l’ex addetto alla sorveglianza dei braccianti, difeso dall’avvocato Ronnie Basile. Secondo l’accusa, i lavoratori, tutti di origine africana, sarebbero stati sottopagati e costretti a raccogliere i frutti di bosco con turni anche di 12 ore al giorno, privi di dotazioni di protezione per far fronte all’epidemia di Coronavirus e anche senza docce e bagni. L’azienda, fondata dal giovane imprenditore 34enne ed ex bocconiano, era stata sequestrata nell’agosto del 2020.

 

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