Prima vittima del passaggio a raso

Non ce l’ha fatta l’86enne investita a Noverasco, proprio dove è invocato da anni il ripristino della passerella

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di Massimiliano Saggese

Non ce l’ha fatta la donna di 86 anni investita la sera di mercoledì sulla Valtidone. È spirata 24 ore dopo il ricovero al pronto soccorso dell’ospedale Niguarda nonostante i tentativi disperati dei medici per cercare di salvarla. L’anziana era stata investita da uno scooter nei pressi del passaggio pedonale a raso e semaforizzato, che consente di attraversare la Valtidone, mercoledì attorno alle 18.30. Il conducente dello scooter, un uomo di 65 anni, non si era accorto che la signora stava attraversando la strada e l’ha presa in pieno scaraventandola contro il marciapiedi. Ai soccorritori giunti sul posto poco dopo erano apparse da subito molto gravi le condizioni della nonnina.

Quell’attraversamento pedonale a raso era stato realizzato quattro anni fa quando era stata chiusa la passerella, unica via per attraversare la Vatidone. I lavori per quella nuova, finanziati, sono però al palo da tempo. Quest’ultimo drammatico incidente riaccende prepotentemente la polemica sull’attraversamento pedonale anche perchè solo pochi giorni prima, in seguito a un altro investimento di un pedone, era partita una raccolta firme per chiedere l’accelerazione dei lavori perché quel l’attraversamento pedonale è ritenuto troppo pericoloso. I cittadini chiedevano l’intervento prima che ci scappasse il morto. Ora il morto c’è scappato. E ora è tutti contro tutti. "Siamo affranti per questo tragico epilogo e ci uniamo al dolore della famiglia – spiega la sindaca Barbara Barbieri –. La passerella inagibile di Noverasco è una delle numerose spiacevoli situazioni che abbiamo ereditato dalla scorsa amministrazione e che ci siamo prodigati a risolvere collaborando fattivamente con Città Metropolitana, proprietaria dell’infrastruttura a cavallo dell’ex statale. La gara per l’affidamento dei lavori è stata bandita alla fine di febbraio e a breve partiranno i lavori. Questo è il risultato principale. Quello secondario, ma non per importanza, è che il nostro ufficio tecnico è dovuto intervenire in extremis sul progetto. Quello originale, infatti, non avrebbe risolto il problema per le persone disabili: non erano state previste soluzioni alternative per tutti coloro che non deambulano correttamente o sono su una sedia a rotelle o, più semplicemente, per genitori e nonni con passeggini. Fortunatamente siamo intervenuti in tempo per realizzare una struttura fruibile da tutti". Se la sindaca Barbara Barbieri (centrosinistra) dà la colpa alla precedente maggioranza (Lega e Fi), Pino Pozzoli consigliere d’opposizione in Comune e Città metropolitana se la prende con tutti avendo lui denunciato la pericolosità della strada per anni. "A memoria è il quarto investimento grave e la responsabilità è tutta della politica operese – dice –. Il centrosinistra quando era all’opposizione stava zitto per non contrastare la Città metropolitana mentre la maggioranza minimizzava il problema". E mentre la politica litiga ogni giorni centinaia di studenti e residenti rischiano di venire investiti per le lentezze burocratiche che hanno allungato i tempi di realizzazione della nuova passerella.

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