Preghiere e lacrime per Emanuel, vittima della sparatoria al bar

La vicinanza del sindaco e del parroco alla famiglia in attesa dei funerali

Una veglia di preghiera molto partecipata quella di domenica sera a Turbigo. Tutti uniti nel ricordo di Emanuel Rroku il 23enne albanese ucciso da un connazionale in pieno centro paese venerdì notte. Don Carlo Rossini, parroco di Turbigo, ha voluto ricordarlo così: "Siamo tutti vicini ad Emanuel, alla sua famiglia e alla comunità albanese di Turbigo. Era amico e compagno anche di tantissimi giovani italiani. Adesso cacciamo via l’odio che deriva dalle differenze".

Presente anche il sindaco Fabrizio Allevi con la fascia tricolore. Sul luogo dell’omicidio, in via Allea Comunale davanti al bar teatro della sparatoria, decine di lumini, sciarpe, peluche e ceri e tanti ricordi come quello della ex catechista Giovanna Boccafogli, che lo ricorda così: "Quando parecchi anni fa ero catechista, ai bambini ho sempre cercato di trasmettere i valori dell’amicizia, della solidarietà, del rispetto del prossimo. Emanuel era arrivato più tardi nel nostro gruppo. All’inizio era disorientato ma poi si è ambientato con facilità. Mi avevano colpito la sua educazione, la dolcezza, mai impulsivo, mai aggressivo, sempre presente a tutti gli incontri. Poi i ragazzi crescono, molti li perdi di vista, speri di aver seminato in loro qualcosa di buono. La sua vita spezzata in un attimo, senza ragione, mi ha sconvolta, come penso tutti noi che abbiamo dei figli, dei nipoti, che ci sentiamo parte di una comunità. La dolcezza del suo sguardo è stato cancellato per sempre". Ancora ignota la data dei funerali. Ch.S.

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