Milano, 31 marzo 2024 – Una domenica di Pasqua di preghiere e incontri per l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, la cui “agenda” non può che essere ricca di appuntamenti tra fede e carità nella giornata simbolo della cristianità. Dopo la celebrazione del Venerdì Santo con l’omelia sul “buio della terra” causato dalle guerra e la solenne Veglia Pasquale di Resurrezione sabato in Duomo con il battesimo di sette catecumeni, la domenica mattina dell’arcivescovo Delpini si è aperta alle 8.45 con la Santa Messa nel carcere di San Vittore cui segue quella Pontificale in Duomo alle 11.
L’omelia di Pasqua
Qui, dopo avere rivolto un saluto ai fedeli presenti anche in inglese e in spagnolo, nella prima parte dell’omelia l'Arcivescovo si è concentrato sulle “domande dell’umanità smarrita”, provocate “dall’esasperazione e dalla stanchezza per le situazioni drammatiche”. “L’esasperazione - ha aggiunto - degenera poi in disperazione di cui raccolgo il grido nelle carceri dove il regime si è fatto severo, nelle miserie dove le promesse si sono rivelate inganni, nelle emarginazioni dove i muri si sono fatti invalicabili”. E anche “le domande del possesso s’aggirano per le strade del paese e sono come un cruccio, un tormento. Possedere diventa l’intenzione di un desiderio miope”. “Ma con la sua Resurrezione – ha proseguito Delpini – Gesù visita le situazioni insopportabili. Non offre la soluzione invocata. Piuttosto affida la missione di essere protagonisti di una vita nuova”. Ora, dunque, “si forma la gente di Pasqua, la gente delle beatitudini, gli operatori di pace, che sono i figli di Dio. (…) Siamo il popolo della Pasqua: quelli che bussano ai palazzi del potere per contestare il potere che vuole la guerra; quelli che visitano i luoghi della miseria per offrire l’amicizia per intraprendere una vita nuova”. E ha concluso: “La vita è occasione per costruire la pace, per vivere e morire come lui stesso ha vissuto ed è morto, vivere e morire per amore”.
Il pranzo
Alle 13 il pranzo di Pasqua con 250 commensali all'Opera Cardinal Ferrari, la storica onlus milanese che offre sostegno alle persone in grave marginalità sociale come testimoniano i numeri del 2023, in crescita rispetto all'anno precedente: 55.490 ingressi al centro diurno (+13.334 rispetto al 2022), 56.821 ingressi alla mensa (+ 13.651 rispetto al 2022) e oltre 2315 pacchi viveri distribuiti (circa 300 in più rispetto al 2022), per un totale di 680 persone assistite e primi ingressi pari a 388 persone.
“Sono contento di essere qui a rendere onore a Opera Cardinal Ferrari – ha detto Delpini –, che tutti i giorni e non solo nei giorni di festa offre un sorriso oltre che tanti servizi. Sono ammirato dall’impegno di tutti i volontari e un pensiero per i Carissimi che ogni giorno condividono un momento di speranza. Proprio oggi nel giorno di Pasqua il momento in cui Gesù ci racconta che non si muore con la vita terrena”.
L’emergenza povertà
Anche ieri erano lunghe le file davanti alle due sedi di Pane Quotidiano, code lunghe anche di un chilometro che ormai sono diventate la normalità. E non solo a Pane Quotidiano si registra un aumento delle persone in difficoltà. All'Opera San Francesco, che garantisce un servizio mensa, gli accessi sono cresciuti del 40% rispetto a un anno fa. E anche la Caritas ha visto un leggero aumento di richieste, soprattutto da parte di pensionati che vivono soli, a fronte di una diminuzione delle donazioni alimentari. Alla Caritas Ambrosiana, che ha istituito una serie di empori solidali dove si può fare la spesa gratuitamente grazie a una tessera che viene data alle persone in difficoltà segnalate dai centri di ascolto, non si è arrivati al record del 2020 ma comunque negli ultimi tempi c'è un leggero aumento delle card, dopo un calo a inizio anno.