Olimpiadi Invernali 2026, Milano tiene duro

Il capoluogo lombardo deve essere l'architrave della candidatura italiana

Manifestazione di sostegno al sogno olimpico di Milano (Fotogramma)

Manifestazione di sostegno al sogno olimpico di Milano (Fotogramma)

Milano, 11 settembre 2018 - Milano c'è,  ma alle sue condizioni. Comune e Regione ripetono ormai da settimane al Governo e al Coni che il capoluogo lombardo deve essere la città capofila della candidatura italiana per le Olimpiadi invernali del 2026 che vede in corsa anche Torino e Cortina d’Ampezzo. Il sindaco Giuseppe Sala e il governatore Attilio Fontana hanno ribadito la linea anche ieri mattina a Roma davanti al sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti e al presidente del Coni (il Comitato olimpico nazionale italiano) Giovanni Malagò. Al termine dell’incontro, durato un’ora e mezza, è il presidente della Regione Fontana che riassume la posizione milanese-lombarda: «Riteniamo importante che Milano sia l’architrave di queste Olimpiadi. Abbiamo avuto una riunione molto importante. Noi parteciperemo, ma dovremo vedere quali sono le condizioni di questa gestione perché sarà complicato e ci sarà bisogno di precisione sulla governance. Se ci sfileremo in caso contrario? Non lo so, prima di parlare di queste cose dovremo ascoltare le richieste delle altre città e quello che deciderà il governo».

Milano «architrave» significa che Comune e Regione pretendono da Governo e Coni che al capoluogo lombardo, in un modo o in un altro, venga riconosciuta la guida della candidatura a tre. Ma l’accordo politico ancora non c’è. Il segretario generale del Coni nonché coordinatore del dossier di candidatura per i Giochi del 2026 Carlo Mornati predica ottimismo: «Se c’erano dubbi su Milano, oggi (ieri, ndr) possiamo dire che l’intenzione di Milano è invece quella di partecipare. Sala vuole difendere il brand Milano e questo è facile, basta che ci sia il nome della città. Non a caso il nostro dossier si intitola Cortina-Milano-Torino». La posizione di Milano, però, è diversa, come precisano da Palazzo Marino: Milano deve essere la «prima», non «una» delle tre. Il braccio di ferro con Governo e Coni continua, l’asse tra Comune (di centrosinistra) e Regione (di centrodestra) regge.

Il tempo, intanto, stringe. Oggi, sempre a Roma, i rappresentanti di Milano (Sala non ci sarà perché in missione a San Francisco), Torino e Cortina si ritroveranno. In vista un altro incontro interlocutorio. La scadenza è un’altra, come sottolineato da Mornati: «Il 19 settembre dobbiamo dare una risposta al Cio (il Comitato olimpico internazionale, ndr), dobbiamo essere in grado di andare a Losanna e dare il nome di una candidatura italiana». I passaggi successivi saranno a Buenos Aires: esecutivo del Cio il 3-4 ottobre e sessione del Cio che approverà le candidatura in campo per le Olimpiadi 2026 l’8 e 9 ottobre.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro