Covid, il seminterrato del Niguarda pronto ad accogliere migliaia di vaccini

Due frigoriferi speciali conserveranno le dosi del prodotto sviluppato da Pfizer/Biontech

Vaccino anti-Covid (Ansa)

Vaccino anti-Covid (Ansa)

Milano, 4 dicembre 2020 - Porta fino al seminterrato di un ospedale-città alla periferia di Milano il 'censimento del gelo', scattato in Italia come nel resto del mondo in attesa che la promessa di un vaccino contro Covid-19 si compia. Qui al Niguarda, in una stanza dalle pareti gialle che è una collocazione solo temporanea, si trovano due frigoriferi speciali candidati a diventare la 'cassaforte' di "diverse migliaia di dosi" di uno dei prodotti scudo pronosticato per primo al traguardo, quello di Pfizer/Biontech.

Per questo vaccino serve una catena del freddo che garantisca temperature particolarmente polari. E l'ospedale Niguarda è una di quelle strutture - insieme per esempio al Gaetano Pini e all'Asst Fatebenefratelli Sacco - con frigoriferi adatti allo scopo. "L'arrivo del vaccino è un passo importante nella lotta contro la pandemia. E noi siamo pronti a fare la nostra parte, a metterci a disposizione del sistema, come sempre", spiega all'Adnkronos Salute il direttore generale Marco Bosio. Dopo mesi in prima linea contro Covid-19 "siamo pronti per definizione, ormai, a qualsiasi cosa", sorride. Riavvolgendo il nastro, tutto comincia "già una decina di giorni fa", con l'avvio da parte del ministero della Salute, per tramite delle Regioni, di una ricognizione delle dotazioni strumentali già presenti e pronte all'uso.

"La Regione Lombardia si è mossa per chiedere la disponibilità di varie aziende sanitarie rispetto alla presenza di questi congelatori. Noi ne avevamo disponibili due, non utilizzati al momento, che garantiscono una temperatura di -70/-80 e che possono accogliere diverse migliaia di dosi, in un numero che precisamente dipenderà da come sono impacchettate", dice il dg. A guardarli sembrano due normali frigoriferi o congelatori, anche se più grandi. Uno è verticale, azzurro, capienza 500 litri teorici. L'altro ha un'apertura a pozzetto, dall'alto, e arriva a una capienza di 900 litri, per un totale di 1.400. C'è un terzo frigorifero, verticale, messo a disposizione per temperature meno gelide (-20), quindi utile per esempio a stoccare i vaccini di altre aziende.

In questo momento le apparecchiature si trovano in un locale non definitivo, per l'avvio e le verifiche sul funzionamento. "E' un locale protetto e le macchine sono monitorate e dotate di un sistema di allarmi", descrive Bosio, per garantire che sia sempre tutto a posto e che ci sia continuità della temperatura. Presto la loro collocazione cambierà e la destinazione, verosimilmente, sarà il locale farmacia al centro dell'ospedale. "In questo momento non abbiamo grandi novità. E' stato individuato come referente aziendale il nostro farmacista, che tiene i contatti con la Regione e questo è quanto. La gestione è centralizzata a livello nazionale, aspettiamo istruzioni".

I vaccini durano circa 6 mesi a queste temperature (a partire dalla data di produzione), spiegano gli esperti. Per scongelarli, gli operatori li metteranno nei frigoriferi 'normali' a temperature 2-10 gradi, dove possono stare massimo 5 giorni. Fuori dal frigo, la durata crolla a poche ore, quindi a quel punto la somministrazione deve essere rapida. "Vedremo come verrà organizzata" l'operazione vaccino, ragiona il dg. "Tutti gli aspetti operativi dovranno essere visti in maniera dettagliata, dipenderanno dalla rete che si vuole utilizzare. La Regione è in campo, quando sarà il momento sapremo. Certamente la vaccinazione è un pezzo importante che avvia la svolta contro Covid-19, è una speranza che non avrà ovviamente tempi rapidissimi, ma è un importante inizio".

Come importante, evidenzia Bosio, è stato "selezionare gli operatori" fra le prime categorie da vaccinare. "Il sistema ha vissuto un forte stress, ha dovuto fare i conti anche con la malattia di molti sanitari. Mi sembra una scelta opportuna metterli in condizione di poter lavorare" e continuare al meglio la lotta a Sars-CoV-2. Che risposta ci sarà dai sanitari alla chiamata al vaccino? "Non lo possiamo sapere, anche se per esempio contro l'influenza quest'anno c'è stato un importante aumento delle richieste di vaccino, c'è stata più sensibilizzazione. Io posso parlare per me: mi vaccinerei subito e penso che la vaccinazione sia da fare. E' uno strumento che, nel momento in cui viene messo sul mercato, ha tutte le garanzie di sicurezza"

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