Milano, morti per amianto alla Scala: ex sindaci non rispondono in aula / FOTO e VIDEO

Davanti al palazzo di giustizia la protesta del "Coordinamento amianto Lombardia"

Protesta davanti al palazzo di giustizia

Protesta davanti al palazzo di giustizia

Milano, 27 settembre 2018 - Non hanno risposto alle domande del giudice i tre ex sindaci di Milano Carlo Tognoli, Paolo Pillitteri e Giampiero Borghini, chiamati a testimoniare dal pm Maurizio Ascione nel processo milanese contro cinque dirigenti del Teatro alla Scala accusati di omicidio colposo e lesioni gravissime in relazione alla morte di una decina di lavoratori esposti ad amianto nel teatro del Piermarini prima delle bonifiche dei locali. I tre ex primi cittadini erano stati prosciolti "per non avere commesso il fatto" dal gup Alessandra Simion nel novembre 2016 e, per questo motivo, il presidente della nona sezione penale del Tribunale, Mariolina Panasiti, ha dato loro la possibilità di avvalersi della facoltà di non rispondere perché le loro dichiarazioni potrebbero essere interpretate in senso accusatorio contro di loro. Come ha spiegato il giudice stamane in aula, infatti, la sentenza di proscioglimento emessa due anni fa nei loro confronti è revocabile.

L'ex sindaco Marco Formentini, anche lui chiamato a testimoniare questo pomeriggio, ha presentato un impedimento per motivi di salute e sarà forse presente nella prossima udienza del 19 ottobre. Fuori dall'aula Tognoli, rispondendo ai giornalisti, ha ribadito di essere "estraneo" alla vicenda e ha sottolineato che all'epoca "non vi erano leggi relative all'amianto". In contemporanea una quindicina di esponenti del movimento "Coordinamento amianto Lombardia" ha esposto uno striscione davanti al Palazzo di giustizia sostenendo che il "picco delle morti per esposizione ad amianto è previsto per il 2020" e che quindi sia importante sensibilizzare i cittadini in tema di "tutela della propria salute". 

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