Le baby gang e gli adulti assenti colpevoli

Maria Rita

Parsi

Se c’è un dato che veramente colpisce di fronte agli episodi di violenza distruttiva messi in atto a Milano, a Bologna, a Roma dalle “babygang”,fenomeno trascurato ma,da sempre, attivo- e non soltanto nelle periferie urbane ai danni dei quartieri del centro - è, di certo, l’età dei minori coinvolti in queste azioni di microcriminalità organizzata. Infatti, oggi, questi ragazzini hanno 121314 anni . E la loro malapreadolescenza, la loro violentissima rabbia non può certo essere addebitata solamente a loro. E,anzi, ricorrere alla “repressione dura” come, superficialmente e irresponsabilmente ,qualcuno consiglia, per scaricare la totale responsabilità di quello che accade alla “punta dell’iceberg” del disagio sociale rappresentata dai baby criminali, è decisament e un’ulteriore dimostrazione di come si vuole evitare di prendere in seria considerazione quello che l’intensificarsi di questo fenomeno attesta e denuncia. Anzitutto, una collettiva devianza che tutti ci riguarda e che deve riguardare tutti. Così, quei “cattivi” ragazzi e ragazzini che scendono in piazza per distruggere, provocare, aggredire altri ragazzini ma, anzitutto e soprattutto, le ragazzine, per molestarle e, perfino, violentarle in branco; che esaltano ogni forma di discriminazione, di esclusione, di misoginia, di violenza, di razzismo; che mirano a colpire chi è fragile come gli anziani, i diversabili o chi è, per loro, “diverso”, per orientamento sessuale, razza, religione, cultura, sono “prigionieri”, ingabbiati in situazioni familiari, educative,culturali , virtuali, assai spesso e, anzi sempre più spesso! dolorosamente “disfunzionali”. E, allorquando delinquono, è perché sono “andati a scuola” di “perversione” proprio dall’assenza di orientamento socioaffettivo e spirituale, di ascolto, di attenzione, di valori, di validi esempi e di regole, di strumenti scientifici, umanistici, psicologici, psicoterapeutici, transpersonali che avrebbero potuto consentire loro di canalizzare, contenere, superare le atroci frustrazioni e la mancanza di autostima e di empatia dalle quali sono perseguitati, afflitti, deprivati. Poichè quei ragazzini, con le loro scorribande, denunciano gli adulti, irresponsabili, egoisti,assenti , incompetenti,immaturi ed incapaci che, non essendo in grado di educarli, curarli, guidarli.

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