La difesa dell’ex Sole 24: “Napoletano pensava al giornale non ai bilanci”

L’ex direttore del quotidiano di Confindustria rischia una condanna a 4 anni per irregolarità nei conti

L’ex direttore del Sole 24 Ore esce dall’aula dopo la sentenza di assoluzione

L’ex direttore del Sole 24 Ore esce dall’aula dopo la sentenza di assoluzione

Milano, 11 ottobre 2023 – È un "processo senza elementi che conducano alla responsabilità" di Roberto Napoletano. Così l’avvocato Guido Alleva che lo assiste assieme al legale Edda Gandossi, ha chiesto ieri l’assoluzione dell’ex direttore del Sole 24 ore imputato per presunte irregolarità nei conti quando era ai vertici del gruppo editoriale. "Non si può ricondurre alla posizione di Napoletano il problema delle copie diffuse e il correlato problema dei ricavi a bilancio. Era nelle condizioni di chiunque altro, lui subiva l’inquinamento che derivava dalla truffa DiSource". Il riferimento è alla società inglese che si occupava degli abbonamenti digitali e che avrebbe gonfiato i dati con impatto finale sia sul bilancio del gruppo che sul mercato degli inserzionisti pubblicitari.

Il problema di Napoletano, ha aggiunto Alleva, "era riformare i contenuti del quotidiano che era alla frutta e c’era chi abilmente ha sfruttato questo interesse per fare la truffa DiSource". L’ex direttore lavorava "per produrre un giornale e non per mandarlo al macero". Non c’era "interesse sul bilancio da parte sua, erano gli amministratori veri invece che stavano seduti su una bomba da 100 milioni". Prima dell’arringa difensiva aveva preso la parola lo stesso Napoletano - per cui il pm Gaetano Ruta ha chiesto 4 anni di condanna. Poi ha parlato anche la difesa del Sole 24 ore, responsabile civile col legale Paola Severino. Sentenza prevista, dopo le repliche delle parti, per il 17 maggio.

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