Gli hotel di Milano presentano il conto: "Zona rossa? Errore da 2 milioni"

Il danno provocato al settore dalle misure più restrittive solo nell’ultima settimana

Una stanza d'albergo (Ravaglia)

Una stanza d'albergo (Ravaglia)

Milano, 25 gennaio 2021 - Una mancata occupazione del 10% si traduce, in una settimana, in un mancato ricavo di 2.184.000 euro, considerando un costo medio di 60 euro a persona per notte. ATR Confesercenti, associazione degli albergatori dell’area metropolitana milanese che rappresenta 150 hotel, quantifica il danno di una settimana in zona rossa. E, se la Lombardia aveva i numeri per essere collocata in fascia arancione la scorsa settimana e per un errore ha ricevuto una misura più restrittiva, si può concludere che lo sbaglio sia costato più di 2 milioni agli alberghi.

Secondo i dati dell’associazione l’occupazione media degli hotel in zona rossa è stata mediamente del 10% contro il 20% medio nei periodi di zona arancione. Numeri già molto bassi, che permettono agli hotel di coprire a malapena i costi fissi. "È impensabile che l’errore di un ufficio amministrativo che sbaglia a fare i conti venga pagato da noi contribuenti – spiega il presidente di ATR Confesercenti, Rocco Salamone –. Finora abbiamo sempre rispettato le regole, ci siamo adeguati alle norme che ci volevano aperti ma senza possibilità di ricevere clienti, abbiamo affrontato degli investimenti per poter riaprire in sicurezza a fronte di agevolazioni minime, ma subire dei danni per negligenza di chi ci governa è francamente troppo. Chiediamo che chi ha sbagliato paghi e vengano rimborsate le perdite economiche causate da questo errore marchiano".

Nel 2020 Milano ha perso tra il 90 e il 95% delle presenze negli alberghi. La città era arrivata ad accogliere oltre 10 milioni di turisti all’anno dopo il boom di Expo. Un primato tutto da ricostruire dopo il (quasi) azzeramento provocato dalla pandemia.

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