Giro d'Italia a Milano, la carovana rosa più forte del virus

Cernusco, per vedere sfilare i ciclisti i tifosi sono scesi in strada contro l’invito anti-Covid delle autorità

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di Barbara Calderola

Gli irriducibili del Giro non hanno resistito. Ieri, sono scesi in strada contro l’invito anti-Covid delle autorità, alla vigilia dell’appuntamento, per incoraggiare i loro beniamini e vedere per la prima volta con i propri occhi la carovana rosa sfilare sul Naviglio. Una tentazione più forte della paura del virus. Un lungo cordone di tifosi ha accompagnato la partenza della crono Cernusco-Milano, 15,7 chilometri dal centro città al Duomo, per chiudere la 103esima edizione della gara, la più difficile da quella del 1946 che incoronò Gino Bartali.

Altro momento drammatico sullo sfondo di un’Italia distrutta dalla guerra e oggi invece messa a dura prova dalla pandemia. Chi ha casa su viale Assunta ha salutato la corsa dall’alto, tutto esaurito a balconi e finestre, ma la maggior parte ha preferito avvicinarsi il più possibile ai campioni. La festa non è stata come si sperava quando la tappa di casa era entrata ufficialmente nel percorso in ossequio al titolo di Città Europea dello Sport conquistato a fine 2019 dalla giunta, sbaragliando un’agguerrita concorrenza. Si immaginavano fasti che la crisi sanitaria ha cancellato. "Ma la competizione è stata ugualmente una vetrina importante per tutto il territorio – dice il sindaco Ermanno Zacchetti – Ieri, Cernusco e la Martesana sono rimbalzate in 198 paesi del mondo sparsi in cinque continenti grazie alla presenza delle televisioni. Una carezza rosa per noi in un anno nero.

La frase non è mia, ma di un amico che me l’ha scritta poche ore prima della grande emozione. Credo sia la migliore definizione di una domenica bella e difficile già entrata nella nostra storia. Il Giro è un’icona dell’italianità e del nostro essere uniti e noi ne siamo parte". "Un’edizione eccezionale non solo per le condizioni in cui si è svolta, ma anche dal punto di vista sportivo - aggiunge il primo cittadino - era la prima volta che due contendenti affrontavano l’ultimo giorno con lo stesso tempo". Alla fine sul podio più alto è salito il britannico Tao Geoghegan Hart che ha battuto l’australiano Jai Hindley partito da piazza Unità d’Italia in maglia rosa, ma la vittoria di tappa è andata all’italiano Filippo Ganna, che con 17’16" ha conquista la terza crono su tre e la quarta frazione in questo Giro.

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