Milano non dimentica: in centinaia alla cerimonia per l'eccidio di piazzale Loreto / FOTO

In questa "prima cerimonia pubblica dopo il lockdown", il presidente di Anpi Milano Roberto Cenati ha voluto ricordare Franca Valeri "che definiva il 25 aprile il giorno più bello della sua vita"

commemorazione eccidio piazzale Loreto

commemorazione eccidio piazzale Loreto

Milano, 10 agosto 2020 - Nonostante il caldo, diverse centinaia di persone si sono ritrovate questa mattina in piazzale Loreto per la commemorazione - organizzata dall'Anpi di Milano - dell'eccidio del 10 agosto 1944, quando 15 partigiani furono fucilati dalla Legione Muti su ordine del comando tedesco e i loro corpi abbandonati in piazza al sole di agosto come monito alla città. Alla cerimonia hanno partecipato numerose delegazioni dell'Anpi, oltre a tanti Comuni, in primis quello di Milano, con i loro gonfaloni, il prefetto, il questore, il vicario episcopale e i figli di alcuni martiri. In questa "prima cerimonia pubblica dopo il lockdown", il presidente di Anpi Milano Roberto Cenati ha voluto ricordare Franca Valeri "che definiva il 25 aprile il giorno più bello della sua vita" e ha voluto sottolineare "il messaggio estremamente attuale dei martiri, che ci chiamano a verificare cosa è rimasto di vivo della Resistenza nelle nostre coscienze".

Se alla senatrice Segre è stato necessario dare la scorta "vuol dire che qualcosa di grave si è verificato nel nostro Paese, che ha perso la memoria" e lo stesso ha fatto "con le 35mila vittime del virus, tanto che il presidente della Repubblica ha detto che la libertà non equivale al diritto di far ammalare gli altri". Da parte sua il vicesindaco Anna Scavuzzo ha ricordato i martiri come una "testimonianza affidata ai ragazzi di chi non ha piegato la testa e ha cercato ostinatamente libertà e giustizia".

Pensa ai giovani anche l'assessore regionale Stefano Bolognini, che per il prossimo anno scolastico propone "gite in piazzale Loreto per leggere le pagine buie della storia". "Il massacro di San Lorenzo - ha concluso Sergio Foganolo, figlio di Umberto Fogagnolo, uno dei 15 martiri - fu un'azione di terrorismo politico".

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