Dopo trent’anni ruspe al lavoro per cancellare il mostro di Italia 90

A Cernusco sul Naviglio addio a Cascina Melghera all’albergo da 100mila metri cubi costruito per i Mondiali e mai finito. Ora un terzo dell’area diventerà parco, sul resto ci saranno case e una residenza per anziani

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di Barbara Calderola

Il cingolato si sistema davanti alla facciata che per 30 anni ha tolto il sonno a Cascina Melghera. In cabina si muovono le leve e all’improvviso l’enorme pinza attaccata al braccio metallico sferra il primo colpo all’ecomostro di Italia 90: ieri alle 10 è cominciata la demolizione dell’albergo costruito per i mondiali, 100mila metri cubi di cemento, mai finiti. Il botto si libra nell’aria e ha il sapore del riscatto per gli abitanti che hanno lottato tre decenni per sentire questo rumore. C’era chi era ragazzino quando la società pakistana ha aperto il cantiere e ha realizzato lo scheletro simbolo di spreco ed errori, un enorme ferro di cavallo diventato l’ossessione di centinaia di famiglie e la bestia nera delle Amministrazioni. Nessuno, finora, era riuscito a mettere fine al degrado. La svolta ha radici lontane, a provarci è stato Eugenio Comincini, fu lui, l’ex sindaco, ora senatore dem, a mettere attorno al tavolo costruttori e rione per trovare il punto d’equilibrio: uscirne senza concedere troppo alla speculazione. Ma è il suo delfino, Ermanno Zacchetti, a chiudere il brutto capitolo "e a inaugurare una nuova pagina". Un terzo dell’edificio verrà abbattuto per fare posto a un parco, un altro 30% sarà sostituito da abitazioni e l’ultimo pezzo invece riqualificato per ospitare una casa di riposo. Al centro del nuovo disegno, anche uno "ziggurat, una palazzina a gradoni che si inserisce nel cannocchiale verde con una nuova prospettiva - spiega il primo cittadino – case di qualità, studiate nei minimi dettagli e con l’obbligo di coltivare piante sui terrazzi. Cancelliamo una vergogna per lasciare posto al bello". Ieri, Zacchetti era in prima fila, quasi a volersi accertare con i propri occhi che è tutto vero. "Qui oggi si scrive un pezzo di storia della città. La comunità si merita solo il meglio. Credo che la Melghera sia un simbolo di ripartenza dopo tutte le difficoltà vissute in questi anni". Il progetto è un risarcimento per i residenti, "un modo per ricucire una vecchia ferita". sensibilizzazione del rione sono state indispensabili per chiudere il dossier.

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